Concordato senza lacci dal 2026
Ultimi due mesi senza possibilità di effettuare operazioni straordinarie per chi ha aderito lo scorso anno al Concordato preventivo biennale: dal prossimo 1°gennaio semaforo verde a scissioni, fusioni e conferimenti d’azienda senza il rischio di perdere l’intesa con il Fisco. Chi ha optato per il Cpb lo scorso anno si è infatti legato al patto con l’Agenzia delle Entrate per il biennio 2024-2025 e a partire dal 1°gennaio 2026 non dovrà più preoccuparsi di monitorare le cause di decadenza o cessazione dall’accordo essendone esauriti gli effetti. Queste sono le conseguenze generate dall’applicazione dell’art. 21 del Dlgs 13/2024, decreto che ha introdotto e disciplinato il concordato preventivo biennale, nello specifico per coloro che hanno, per primi, optato per l’istituto per gli anni d’imposta 2024 e 2025.