Libertà di espressione anche sui social media per i magistrati
La Corte europea dei diritti dell’uomo sostiene che i giudici sono liberi di esprimere opinioni sui social a patto che non commentino casi in corso né compromettano autorità e indipendenza della magistratura. Una sentenza della Grande Camera ha condannato la Romania per aver sanzionato un giudice per dei post pubblicati su Facebook. La Corte ricorda che, se democrazia o Stato di diritto sono minacciati, i giudici hanno diritto di intervenire nel dibattito pubblico. Eventuali sanzioni devono valutare contenuto e forma dei messaggi. Conta anche il contesto e il ruolo ricoperto dal magistrato. Sia dirigenti che magistrati ordinari possono esprimersi su temi di interesse pubblico. Vanno infine considerati gli effetti dei post, proporzionalità della sanzione, impatto dissuasivo e garanzie procedurali.