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Fringe benefit, i tassi rischiano di vanificare il bonus a 3mila euro

Welfare aziendale. Il decreto Lavoro ha innalzato a 3mila euro la soglia di non imponibilità dei fringe benefit per lavoratori con figli a carico ma l’innalzamento dei tassi di interesse rischia di vanificare la misura per coloro che hanno come benefit un finanziamento agevolato. Il nuovo trend rialzista della Bce, che dallo scorso 10 maggio ha portato il Tur al 3,75%, rischia di produrre effetti negativi rilevanti sulla tassazione del reddito dei dipendenti che abbiano come benefit l’accesso a mutui o prestiti a tassi agevolati, in particolare a tasso fisso. Già alla fine dello scorso anno, il Tur al 2,5% ha comportato per tutti i dipendenti con mutui a tassi agevolati concessi dall’azienda la formazione di materia imponibile, salvo l’applicazione della soglia generale di non imponibilità delle erogazioni in natura. I lavoratori dipendenti con figli a carico che nel 2023 abbiano complessivamente fringe benefit per un valore superiore ai 3 mila euro, non possono fruire di tale plafond di esenzione, con la conseguenza che i benefit stessi sono pienamente imponibili. 


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