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Il concordato deve battere cassa

Nella risposta alla Faq n.1 fornita dall’Agenzia delle Entrate lo scorso 8 ottobre viene chiarito che i contribuenti che hanno optato per il concordato fiscale devono sempre passare alla cassa entro il prossimo 30 novembre. Anche se dalla dichiarazione dei redditi del periodo d’imposta 2023 non emergono importi da versare a titolo di acconto per il 2024, l’adesione al concordato preventivo biennale obbliga a versare almeno la maggiorazione del 10% prevista dall’art. 20 del Dlgs n. 13/2024. La maggiorazione è dovuta sulla differenza, se positiva, tra il reddito concordato e quello di impresa o di lavoro autonomo dichiarato per il periodo precedente, rettificato sulla base di quanto previsto dagli articoli 15 e 16 del decreto Cpb. Il contribuente è in ogni caso tenuto a versare a titolo di acconto la maggiorazione del 10% ai fini delle imposte sui redditi e quella del 3% ai fini Irap. Con le adesioni al concordato il Governo intende fare cassa in vista della prossima manovra economica.


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