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Bonus R&S con stretta sulle multinazionali

Il nuovo credito d’imposta per gli investimenti in R&S ha messo in allarme le multinazionali per i paletti che il Mise intende porre quando l’attività di ricerca è commissionata dalla casa madre estera alla società italiana senza che, però, ci sia una reale ricaduta economica nel nostro paese. La legge di Bilancio ha infatti cancellato il comma che consentiva di accedere al credito d’imposta per attività commissionate dall’headquarter straniero di una multinazionale. Un comma che i tecnici del Mise ritengono superfluo. Vogliono evitare una corsa al mero vantaggio fiscale da parte delle multinazionali perché in passato non sarebbero mancati casi di triangolazioni in cui la società italiana era un tassello fittizio e la ricerca finale veniva poi svolta all’estero. Abusi che al Mise vorrebbero arginare. Nessuna esclusione, invece, se le multinazionali, nel rispetto delle linee guida Ocse, commissionano un progetto a una società italiana che se ne assume il rischio finanziario. Il chiarimento potrebbe finire nel decreto che conterrà le regole applicative del nuovo bonus ricerca.


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