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Calcolo dell’imposta evasa senza i costi indeducibili

Con la sentenza n. 24142 depositata ieri la Corte di cassazione ha affermato che il calcolo dell’imposta evasa nel reato di dichiarazione infedele non deve considerare i costi non inerenti o non di competenza, se realmente esistenti. Occorre, infatti, una verifica che prescinda dalle regole fiscali, dovendosi accertare l’esistenza effettiva dei costi. Nel caso analizzato il Gip disponeva il sequestro preventivo dei beni per il reato di dichiarazione infedele contestato al legale rappresentante di una società. Il tribunale del riesame confermava la misura cautelare e l’imputato ricorreva in Cassazione. Secondo gli ‘ermellini’ il precetto penale non tiene conto della non inerenza e della indeducibilità di elementi passivi reali indicati nel bilancio. Per determinare l’imposta evasa nei reati tributari occorre una verifica che non si fonda solo sulle regole fiscali. Vanno considerati i costi non contabilizzati di allegazioni fattuali.


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