Def leggero o pesante? Alta tensione fra Tria e M5S
Sul decreto legge crescita e soprattutto sul peso da dare al Def c’è tensione tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria e il Movimento 5 Stelle. Il primo vorrebbe dare maggior peso al documento, il Movimento preme invece per rinviare ogni decisione. Tra economia in frenata, europee in arrivo e maxi-clausole Iva, i rischi legati a una manovra bis e la sfida di partenza da almeno 30 miliardi sui conti del prossimo anno trasformano la politica economica in un terreno minato sul piano elettorale. In questo quadro mettersi a discutere di cura fiscale e tagli per far rientrare i saldi nei binari non aiuta. Dunque, un rinvio dei dossier sarebbe salutare. Ma ci sono da rispettare gli obblighi Ue che per fine aprile impongono l’invio del programma di stabilità. Soprattutto non vanno allarmati i mercati perché si metterebbe a rischio il mini recupero sullo spread. Scrivere un Def che registra gli effetti del Pil in frenata su deficit e debito senza indicare contromisure non è il messaggio più rassicurante.
