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Il governo prepara il dossier con i numeri anti-procedura

Il Governo lavora sul dossier che dovrebbe evitare la procedura d’infrazione Ue. L’idea è quella di mettere per iscritto le cifre che per ragioni tecniche non possono entrare nell’assestamento, a partire dalle minori spese di reddito e quota 100, e di ribadire gli obiettivi di finanza pubblica per il 2020. Per definire la strategia servirà un nuovo vertice in vista del Cdm di domani che dovrà dire l’ultima parola sulle misure predisposte da inviare a Bruxelles. La Commissione deciderà il 2 luglio. Poi sarà sui tavoli dell’Ecofin del 9 luglio. Anche in caso di procedura la Commissione sembra orientata a concedere un lungo calendario all’Italia (6 mesi anziché 3) per l’adozione delle misure correttive che diventerebbero necessarie per fermare la crescita del debito pubblico. Le ambizioni della maggioranza dovranno trovare un’intesa. Per la riforma fiscale in chiave flat tax serve una riduzione da tre decimali di Pil del deficit nominale e la conferma degli aumenti Iva in attesa di misure alternative.


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