Il ricarico presunto va calcolato con gli scontrini
Nella quantificazione presuntiva di un maggior ricarico di vendita di beni al dettaglio non si può considerare solo quanto dichiarato in sede di verifica. Occorre considerare il prezzo risultante dagli scontrini fiscali. Non è corretto, inoltre, rilevare le percentuali di ricarico sui prezzi dei prodotti relativi all’anno di esecuzione della vendita e applicarli ai periodi di imposta precedenti. E’ quanto affermato dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 30363 depositata ieri che è particolarmente importante perché affronta questioni concernenti prassi operative spesso utilizzate dai verificatori dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di finanza.
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