Iva, l’ago della bilancia è la natura commerciale
Le 8 mila realtà del Terzo settore presenti in Italia impegnate nella formazione devono fare i conti con il Runts e, in particolare, con il proprio modello organizzativo e la tipologia di entrate. All’interno vi troviamo attività prevalentemente in convenzione con la Pa, rivolgendo solo in parte servizi nei confronti di soggetti privati e realtà tipicamente imprenditoriali con attività di formazione svolta prevalentemente verso il mercato. È proprio in questo contesto che occorre trovare una corretta collocazione nel mondo del Terzo settore. Accedendo al Runts le attività possibili sono quelle dell’educazione, istruzione e formazione professionale. Dal punto di vista fiscale e, in particolare dell’Iva, per le attività svolte in convenzione, i contributi pubblici sono da considerarsi fuori campo Iva se eseguiti nell’ambito di una sovvenzione, mentre sono rilevanti ai fini Iva le prestazioni erogate a fronte di un rapporto a prestazioni corrispettive. Attività, queste ultime, che possono beneficiare dell’esenzione prevista dall’art. 10 n. 20 del Dpr 633/1972.
