L’indice di elasticità aziendale tiene sotto controllo i costi
Gli aumenti dei costi delle materie prime e l’inflazione impongono alle imprese una rivisitazione degli obiettivi, operazione che richiede anche un’attenta analisi dei costi e delle correlate prospettive future riferite all’andamento dei ricavi. Inoltre, alcune imprese possono aver stipulato in precedenza contratti di vendita a prezzo fisso che comportano una perdita perché l’aumento dei costi di acquisto delle materie prime è superiore ai ricavi: in questi casi il bilancio 2022 deve tenerne conto mediante la rilevazione di un accantonamento al Fondo per contratti onerosi come prevedono il Codice civile e i principi contabili (Oic 31). L’analisi dei costi dovrebbe essere fatta suddividendo gli stessi tra fissi e variabili e per questi ultimi si deve tener conto della variabile riferita ai ricavi. La suddivisione dei costi tra fissi e variabili non è sempre netta perché ci sono costi che si possono definire ‘semivariabili’ o ‘misti’ in quanto possono variare entro certi limiti e non proporzionalmente e direttamente al variare della produzione: ciò può accadere in presenza di elevati incrementi della stessa (come nel caso dell’energia). In queste situazioni potrebbe essere necessario suddividere le due componenti che compongono il costo.