Manovra, per inflazione e crisi servono fino a 40 miliardi
La prima prova per il futuro governo sarà rappresentata dalle misure economiche di dicembre, scandite da un nuovo decreto energia e dalla legge di Bilancio. Per il decreto le coperture ci sono, con un extragettito fiscale in cui troveranno posto anche i frutti della seconda rata dell’una tantum sui profitti delle imprese energetiche. Per la legge di Bilancio e il decreto di accompagnamento, invece, i numeri sono tutti da costruire. Bruxelles è disponibile ad attendere fino alla fine di novembre, con un mese e mezzo in più rispetto alla consegna della fotografia statica che farà il governo Draghi entro il 15 ottobre. Alla luce del drastico cambiamento del ciclo economico, diventa determinante la fotografia per la Nadef attesa probabilmente giovedì in consiglio dei Ministri. Si tratta di una Nadef ‘tendenziale’ a politiche invariate, ossia senza ipotizzare nuove misure su cui si pronuncerà il nuovo governo. Già si sa, comunque, che i confini di manovra per la nuova legge di Bilancio saranno stretti. Dagli analisti internazionali continuano a piovere sull’Italia annunci di recessione. La frenata, insieme alle spese gonfiate da inflazione e tassi, porta il deficit tendenziale del 2023 sopra il 5%.
