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Offerta di lavoro congrua, c’è la mina discrezionalità

Il reddito di cittadinanza è chiamato a fare i conti con il rischio discrezionalità che potrà generare contenziosi nella valutazione dell’offerta di lavoro congrua. I responsabili dei centri per l’impiego chiedono infatti di ridurre questa discrezionalità e di prevedere criteri chiari da applicare in modo uniforme in tutta Italia.  La bozza del decreto è attesto al Cdm di oggi. Al momento prevede che al terzo rifiuto di una proposta di lavoro ‘congrua’ si perde il diritto a percepire il reddito di cittadinanza. Il problema è definire il concetto di congruità. Sulla carta l’obbligo esiste anche oggi, ma di fatto non si applica perché è raro che un centro per l’impiego formuli anche solo un’offerta ai percettori di Naspi. Per definire la congruità il testo fa riferimento alla coerenza con le esperienze e le competenze maturate. Si tiene conto anche della distanza dal domicilio, la durata della disoccupazione e la retribuzione. L’offerta congrua tiene dunque conto dei fattori tempo e distanza.


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