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Pil giù, indietro di 23 anni Crollo dell’auto, meno 12,3%

Causa Covid l’economia italiana è regredita di 23 anni. La ricchezza prodotta in Italia nel 2020 ha registrato la peggiore performance dal 1997. A certificarlo è l’Istat che evidenzia un calo del Pil di 150 miliardi rispetto al 2019, in termini di volumi con una flessione dell’8,9%. L’effetto della pandemia sui conti pubblici si traduce in un aumento del debito italiano a quota 2.569 miliardi, pari al 155,6% del Pil. Nel 2019 era al 134,6%. La situazione italiana è tra le più drammatiche nella Ue, ma i debiti e il deficit di tutti gli Stati membri sono lievitati e la ripresa è ancora fortemente incerta. Domani la Commissione europea darà indicazioni sui parametri che Bruxelles prenderà in considerazione per decidere se mantenere sospeso il Patto di stabilità. L’orientamento è quello di estendere la sospensione anche al prossimo anno per consentire un ritorno graduale alla normalità. Tra gli effetti della pandemia, l’aumento della pressione fiscale complessiva dovuto alle minori entrate fiscali e contributive. A febbraio calo del 12,3% delle immatricolazioni auto rispetto allo stesso mese del 2020. (Ved. anche Il Sole 24 Ore: ‘L’Istat lima deficit (9,5%) e debito (155,6%) 2020’ – pag. 8)


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