Quota 100, spesa blindata con le finestre d’uscita mobili
Per evitare la procedura d’infrazione il Governo punta su una clausola di garanzia per ‘quota 100’. La misura farebbe rispettare il tetto dei 4,7 miliardi di spesa nel 2019. Con le ‘finestre mobili’, che interessano sia i dipendenti privati che quelli pubblici, la spesa sarebbe sotto controllo. Chi lascerà il lavoro con 62 anni d’età e 38 di contributi riceverà la pensione dopo tre mesi e i tempi potrebbero raddoppiare se le domande presentate all’Inps dovessero risultare maggiori del previsto. Previsto anche un disincentivo: il divieto di cumulo tra pensione e reddito da lavoro sopra i 5mila euro e fino a un massimo di 5 anni. La platea degli interessati dovrebbe essere di 315mila persone nel 2019, di cui 160mila del settore pubblico. In arrivo una stretta sugli assegni superiori a 4.500 euro al mese. Secondo stime del Governo la percentuale di richieste di ritiro con quota 100 non dovrebbe superare l’85%, con il risultato che la spesa, per il 2019, non dovrebbe superare 4,7 miliardi che salgono a 8 nel 2020 e scendono a 7 nel 2021.
