Rassegna Fiscale

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Rivalutazione beni con spettro ampio ma benefici ritardati

La rivalutazione dei beni d’impresa prevista ancora dalla legge di Bilancio è un’opportunità che poche imprese sfrutteranno. E’ la conclusione a cui si giunge esaminando i bilanci e la (relativamente scarsa) presenza di beni potenzialmente rivalutabili, anche considerando che le Entrate, nella circolare 14/E/2017, hanno affermato la natura esclusivamente fiscale del provvedimento, negando la facoltà di effettuare una rivalutazione con effetti solo sui valori di bilancio. Il legislatore ha cercato di rendere più ‘attraente’ questa opportunità, riducendo i costi e introducendo tre rate annuali senza interessi per il versamento dell’imposta sostitutiva. Diverse le variabili che le imprese sono chiamate a considerare. Per quanto concerne l’immobile deve trattarsi di beni non già oggetto di precedenti rivalutazioni ed iscritto a bilancio a valori lontani da quelli correnti, situazione non proprio frequente. L’oggetto ‘vocato’ per eccellenza alla rivalutazione è l’immobile riscattato dal leasing (purché entro il 2018), generalmente caratterizzato da una forte plusvalenza inespressa in bilancio.


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