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Stupore nel governo: scelta immotivata, accolte molte richieste

Nonostante la buona volontà del premier Draghi di accontentare i sindacati, alla fine non si è giunti ad una soluzione condivisa. Per il capo del Governo un singolo episodio non può giustificare una mobilitazione generale. Lo sciopero generale viene definito ‘incomprensibile, immotivato e ingiustificato’. Secondo Draghi è molto lungo l’elenco delle rivendicazioni che troveranno spazio nella manovra sul fronte della solidarietà sociale verso i più deboli, le famiglie, i lavoratori dipendenti, i pensionati. A Palazzo Chigi non è piaciuta la volontà della Cgil alla quale si è unita la Uil di voler dettare l’agenda e aver voce su ogni capitolo della legge di Bilancio. Il premier rispedisce al mittente le ragioni che accompagnano la decisione dello sciopero generale, un lungo elenco che in sostanza boccia l’Esecutivo sul fronte fisco, pensioni, scuola, politiche industriali, contrasto alle delocalizzazioni ecc. Draghi è invece convinto del contrario e di aver fatto molto proprio per le categorie citate da Landini e Bombardieri.


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