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Amministratori e direttori fuori dagli sconti sul welfare

I benefit aziendali corrisposti all’amministratore unico di una società non possono essere esclusi dalla formazione del reddito di lavoro dipendente perché la sua condizione lavorativa non è compatibile con la condizione di lavoratore subordinato. E’ uno dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la risposta all’interpello 10 del 25 gennaio 2019, nella quale sono stati chiariti diversi profili sul regime fiscale di favore di alcuni tra i benefit annoverati all’articolo 51, comma 2 del Testo unico delle imposte sui redditi. L’analisi dell’Agenzia si è concentrata sui destinatari delle misure agevolative e sulla nozione di ‘categoria’ di dipendenti. E’ stato anche chiarito l’ambito della deducibilità dei costi relativi ai benefit riconosciuti in base al regolamento del piano di welfare. Non può essere considerato come un lavoratore subordinato chi gestisce la società. Esclusi anche i dipendenti di grado elevato che formano una categoria sé.


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