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Chi chiede asilo va valutato senza vivisezionare i fatti

Sulla credibilità del racconto formulato dall’immigrato che richiede la protezione internazionale, il giudice deve procedere ad una valutazione complessiva dei fatti addotti senza indugiare nel ricercare minuscole contraddizioni. Solo in questo modo può arrivare a decidere se la storia è attendibile. A precisarlo è la Corte di cassazione nella sentenza n. 265 depositata ieri. Dunque, secondo gli ‘ermellini’ serve un lavoro globale ‘del tutto opposto alla atomizzazione delle circostanze narrate’. Se al ricorrente spetta di produrre tutti gli elementi e i documenti a supporto della richiesta, la valutazione delle condizioni socio-politiche del Paese d’origine va realizzata attraverso un’integrazione istruttoria. Il giudice di merito non può pertanto limitarsi a valutazioni generiche ma deve esaminare la domanda alla luce di informazioni precise e aggiornate circa la situazione esistente nel Paese d’origine del richiedente asilo.


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