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Dubbi di effettività e parità sulle tutele crescenti

Il Tribunale di Milano, con l’ordinanza dello scorso 5 agosto, ha sollevato il dubbio in merito ai due sistemi sanzionatori previsti in caso di licenziamenti collettivi (la reintegra e l’indennizzo economico per gli assunti prima del 7 marzo 2015). L’interrogativo è se sono compatibili con il diritto comunitario. La Corte di giustizia europea dovrà valutare la compatibilità del sistema sanzionatorio delle ‘tutele crescenti’ con il diritto comunitario. I profili di contrasto individuati dall’ordinanza sono due: l’adeguatezza ed effettività della tutela offerta dal Jobs act rispetto al danno della perdita del lavoro e la ragionevolezza della coesistenza di due regimi sanzionatori differenti. La regola del Jobs act che assoggetta alle tutele crescenti i rapporti a termine convertiti a tempo indeterminato dal 7 marzo 2015 in poi violerebbe il principio di parità di trattamento tra i lavoratori nella parte in cui l’anzianità di servizio dei lavoratori a termine non sarebbe considerata utile a rientrare nel regime di tutela teoricamente più favorevole.


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