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Fallimento e reati tributari, il sequestro risparmia i terzi

Nei reati tributari il sequestro penale e la successiva confisca prevalgono sul fallimento della società anche se intervenuto prima della misura cautelare. Tuttavia, i beni appartenenti alle persone estranee al reato e quelli acquisiti in buona fede non possono essere sottoposti a nessun vincolo. E’ quanto si legge nella sentenza n. 15776 depositata ieri della Corte di cassazione. Secondo i giudici del Palazzaccio il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, non può essere adottato sui beni già assoggettati alla procedura fallimentare, in quanto la dichiarazione di fallimento fa venir meno il potere di disporre, in capo al fallito, del proprio patrimonio. Nel disporre il sequestro il giudice penale è chiamato a valutare se eventuali diritti vantati dai terzi, siano meno stati acquisiti in buona fede. In caso positivo il bene, la cui titolarità sia vantata da un terzo, non può essere sottoposto a sequestro, né a confisca. Vanno dunque preservati i beni fuori dalla disponibilità dell’imprenditore.


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