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Il cuneo spacca i contribuenti

Il cuneo ‘amplia’ la sperequazione tra professionisti e dipendenti sul reddito e rappresenta un salvagente per esentare i dipendenti dalla futura riforma dell’Irpef. A sostenerlo è il Cndcec in commissione Finanze al Senato, nel corso dell’audizione sul Ddl di conversione del dl n. 3/2020, il cui termine per presentare gli emendamenti scade martedì prossimo. Conti alla mano, a parità di un reddito lordo di 12mila euro, i professionisti intascano un netto di 7.759 euro, i dipendenti 11.135 euro. Idem con reddito lordo a 24mila euro e con reddito lordo di 36mila euro. Stessa cosa con reddito lordo a 48mila euro: i professionisti intascano 25.687 euro, i dipendenti 30.285 euro. Il dl 3/2020 introduce un trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposto a partire dalle retribuzioni di luglio 2020 e una ulteriore detrazione per i redditi di lavoro dipendente e assimilati con operatività limitata al 2020, che potrà essere riconosciuta dai sostituti d’imposta sempre a decorrere da luglio 2020.


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