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Intercettazioni, ok con la fiducia ma pesa il non voto

L’aula del Senato ha approvato il decreto legge che modifica la disciplina delle intercettazioni. Italia viva non ha partecipato al voto. Grazie alla fiducia il Governo ha comunque approvato il provvedimento. A livello politico pesa, tuttavia, l’assenza di Renzi. Ora il testo passa alla Camera per un voto finale che dovrà essere rapido visto che la conversione è possibile solo entro la fine del mese. Il maxiemendamento prevede uno slittamento fino a fine aprile dell’entrata in vigore della riforma come chiesto dal Csm. La novità più significativa riguarda la riscrittura del Codice di procedura penale nella parte che disciplina l’estensione dell’utilizzo dei risultati delle intercettazioni a reati diversi da quelli per le quali vennero autorizzate. Ora sarà possibile un impiego allargato a condizione che le intercettazioni siano rilevanti e indispensabili ma potranno servire per scoprire non più solo i reati per i quali è possibile l’arresto in flagranza, ma anche quelli che possono essere oggetto di intercettazione, ossia quelli sanzionati con più di 5 anni di carcere.


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