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La pandemia taglia il lavoro delle donne: 470 mila occupate in meno

I dati dell’Istat dicono che la pandemia ha costretto molte donne a rinunciare alle occupazioni retribuite fuori casa per occuparsi dei figli. Nonostante siano più preparate degli uomini e vantino migliori titoli di studio, il tasso di occupazione femminile con il Covid-19 sta facendo passi indietro. Nel secondo semestre dell’anno si attestava al 48,4%, contro il 66,6% di quello maschile, collocandoci al penultimo posto in Europa. Sempre nel secondo semestre del 2020 il numero delle donne occupate è sceso di 470 mila unità. Ciò in quanto le donne sono per lo più impegnate nel terziario, il settore che ha risentito maggiormente della crisi. Ma non pesa solo questo. Il congedo Covid, ad esempio, ha costretto il 90% delle donne ad utilizzarlo interamente per sé, soltanto l’8% lo ha condiviso con il compagno. In altre parole, con l’emergenza sanitaria il lavoro di cura gratuito in famiglia è aumentato e a farsene carico sono state le donne. (Ved. anche Italia Oggi: ‘Nel secondo semestre perso mezzo milione di occupate’ – pag. 41)


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