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Per i figli di coppie gay il documento con entrambi i genitori

L’avvocato generale della Corte di giustizia Ue, Kokott, nelle conclusioni della Causa C-490/20 ha invitato i Paesi membri a riconoscere la filiazione, tra un bambino e una coppia sposata dello stesso sesso, per consentire l’esercizio dei diritti attribuiti ai cittadini dell’Unione. Tra questi rientra la libera circolazione da garantire con il rilascio di un documento di identità o di viaggio, che indichi i nomi del genitore naturale e di intenzione. Al tempo stesso il Paese membro può, in nome della sua identità nazionale, fondata sulla nozione di famiglia tradizionale, rifiutare di riconoscere il vincolo nella redazione dell’atto di nascita. I giudici di Lussemburgo si sono pronunciati su una controversia sorta in Bulgaria, riguardante una coppia sposata, formata da due donne, una cittadina bulgara e una del Regno Unito, che hanno avuto un figlio in Spagna, paese in cui hanno ottenuto l’atto di nascita che le indica entrambi come madri.


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