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Al fine di sostenere la trasformazione tecnologica e digitale arriva il voucher per consulenza in innovazione



23 ottobre 2023 – Ore 18:30

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Ammontano a 75 milioni di euro i fondi messi a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per questa edizione. Serviranno a finanziare le imprese beneficiarie dei voucher relativi ai progetti di innovazione tecnologica. Il 25% delle risorse è destinato ai voucher a favore di micro imprese, piccole imprese e reti d’imprese, mentre una percentuale del 5% è destinata alle PMI. 

Il decreto direttoriale 16 ottobre 2023 dispone modalità e tempistiche di presentazione delle domande da parte delle imprese. 

Parte, dunque, la seconda edizione, dopo il notevole successo registrato nel biennio 2019-2020 quando ai primi 50 milioni, ne seguirono altri 45 per soddisfare le pressanti richieste. 

I voucher per consulenza in innovazione intendono sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle piccole e medie imprese (Pmi) e delle reti di impresa ubicate in tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di un manager qualificato in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Imprese 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa. 

L’apertura dello sportello ‘Voucher per consulenza in innovazione’ segue all’avviso pubblico con il quale il Ministero ha costituito un elenco di professionisti qualificati e di società di consulenza accreditate che dovranno supportare le imprese beneficiarie dei voucher nei progetti di innovazione e trasformazione tecnologica e digitale. 

Solo le realtà che presenteranno domanda per le agevolazioni potranno consultare presso il Mimit l’elenco dei manager qualificati e delle società di consulenza accreditate. 

Il voucher in regime ‘de minimis’ è un contributo che si differenzia in ragione delle dimensioni delle imprese. È pari infatti al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 40 mila euro da micro e Pmi. Il contributo scende al 30% dei costi sorretti, fino ad un massimo di 25 mila euro, per le medie imprese. A favore delle reti d’impresa, invece, l’agevolazione è pari al 50% dei costi affrontati fino ad un massimo di 80 mila euro. 

L’iter prevede che i beneficiari possono richiedere l’erogazione della prima quota, pari al 50% delle agevolazioni concesse, solo successivamente alla realizzazione di almeno il 50% delle attività previste dal contratto e al pagamento delle relative spese. Soltanto al termine delle attività è possibile richiedere l’erogazione del saldo che deve in ogni caso seguire il pagamento integrale delle spese previste nel contratto. 

L’iter di compilazione e presentazione delle domande, in modalità telematica, si articola in due step. Il primo riguarda la compilazione delle istanze di accesso ai contributi. Gli interessati possono verificare il possesso dei requisiti attraverso la procedura informatica disponibile al link https://Agevolazioni.dgiai.gov.it, a partire dalle ore 12.00 del 19 ottobre 2023.

Il secondo step scatta dalle ore 12.00 del 29 novembre quando si aprirà la fase vera e propria di presentazione delle domande per beneficiare delle agevolazioni. Anche in questo caso il soggetto proponente dovrà accedere alla procedura informatica tramite il link https://Agevolazioni.dgiai.gov.it. La presentazione termina alle ore 12.00 del 23 novembre 2023. 

Per quanto concerne, invece, le imprese e le reti d’impresa che avranno compilato istanza entro le ore 12.00 del 23 novembre 2023, sarà possibile procedere all’invio delle domande a partire dal 29 novembre 2023, naturalmente online, sul link che il Ministero comunicherà successivamente. 

Possono beneficiare del contributo in parola le imprese che alla data di presentazione della domanda e al momento della concessione del contributo siano in possesso di una serie di requisiti come la qualifica di micro, piccola o media impresa, la sede legale o operativa sul territorio nazionale, non essere destinataria di sanzioni interdittive ed essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali. Ed ancora: non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo e non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero.

Abbiamo anticipato che anche le reti d’impresa possono beneficiare del voucher per consulenza in innovazione a patto che siano composte almeno da tre PMI in possesso dei requisiti descritti. È necessario, inoltre, che il contratto di rete configuri una collaborazione effettiva e stabile e sia caratterizzato dagli elementi di cui all’art. 2, comma 2, del decreto 7 maggio 2019 ovvero preveda nel programma comune lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale imprese 4.0 e/o lo sviluppo di processi innovativi in materia di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali. 

Il contributo può essere utilizzato per fruire delle prestazioni di consulenza specialistica rese da un manager dell’innovazione qualificato, indipendente e temporaneamente inserito, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete d’impresa.

Per manager dell’innovazione qualificato e indipendente si intende un manager iscritto nell’apposito elenco costituito dal Mimit oppure indicato da una società iscritta nello stesso elenco e che risulti indipendente rispetto all’impresa o alla rete d’impresa che fruisce della consulenza specialistica. 

La consulenza in parola deve essere finalizzata a supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 individuate tra le seguenti: big data e analisi dei dati; cloud, fog e quantum computing, cyber security, tecnologie della Next Production Revolution nei processi aziendali, simulazione e sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA), robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo-macchina, manifattura additiva e stampa tridimensionale, internet delle cose e della macchine, integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali, programmi di digital marketing, programmi di open innovation. 

Gli incarichi al manager dell’innovazione possono essere finalizzati, inoltre, all’ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi attraverso:

  • l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nelle strategie di gestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro, a condizione che comportino un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa;
  • l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati o non regolamentati, alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel private equity o nel venture capital, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale quali, a titolo di esempio, l’equity crowdfunding, l’invoice financing, l’emissione di minibond.