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Al via le domande per il credito d’imposta bonus Sud anno 2023



05 giugno 2023 – Ore 18:00

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La legge di Bilancio 2023 ha prorogato a fine anno il termine per richiedere il bonus per il Mezzogiorno come pure quello per il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone economiche speciali (Zes) e nelle Zone logistiche semplificate (Zls). 

A tal fine si è reso necessario approvare un nuovo modello di comunicazione per consentire la fruizione delle predette agevolazioni, prevedendo la possibilità di indicare nel quadro B del nuovo modello gli investimenti realizzati a partire dal 2023. 

Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento 188347 del 1°giugno 2023, ha approvato il nuovo modello di comunicazione per la fruizione dei crediti d’imposta per gli investimenti nel Sud Italia, nelle Zes e nelle Zls con le relative istruzioni.

Con lo scopo di evitare intenti frodatori sono stati ridefiniti i termini di presentazione del modello di comunicazione da utilizzare per la richiesta dei predetti crediti d’imposta. La comunicazione va inoltrata entro e non oltre il 31 dicembre 2023. 

Le imprese che investono in beni strumentali nuovi da destinare a strutture produttive del Mezzogiorno possono richiedere il credito d’imposta a partire dall’8 giugno 2023 e fino al 31 dicembre 2024. Interessati sono gli investimenti posti in essere nell’anno in corso nelle regioni Molise, Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna e nelle zone assistite della regione Abruzzo. Parimenti interessate sono  le Zone Economiche Speciali e le Zone Logistiche Semplificate

Nel modello, da inviare esclusivamente tramite modalità telematiche, non trovano posto gli investimenti effettuati negli anni passati. Per la trasmissione telematica va utilizzato il software denominato ‘CIM23’, disponibile dall’8 giugno 2023 sul sito delle Entrate. 

Il modello in parola va trasmesso entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello nel quale sono effettuate le acquisizioni di beni strumentali nuovi da destinare alle strutture produttive del Sud. Dall’analisi del modello emerge una semplificazione perché sono spariti i riquadri con le annualità dal 2016 al 2022, sostituiti da un solo spazio per gli interventi effettuati nel corso d’anno.

Coloro che invece vogliono beneficiare del credito d’imposta per gli acquisti effettuati nel 2022  devono utilizzare il vecchio schema di domanda ed inviare la comunicazione entro il 31 dicembre prossimo. Chi intende rettificare un bonus concesso nel corso del 2022 perché soltanto quest’anno ha maturato l’agevolazione per effetto di una procrastinazione della spesa, dovrà inviare due modelli. Uno per modificare il vecchio invio, nel quale rimarcare la diminuzione del bonus concesso e un nuovo modello per richiedere il riconoscimento del credito d’imposta per gli investimenti rimandati al 2023. 

Sarà possibile continuare ad usare il ‘vecchio’ modello di domanda fino a fine anno, per richiedere le agevolazioni maturate entro il 31 dicembre 2022. 

Come disposto per le precedenti comunicazioni, se l’ammontare del credito d’imposta per l’investimento effettuato nel 2023 è superiore a 150 mila euro, occorre attendere le verifiche dell’Agenzia delle Entrate ai sensi del decreto legislativo n. 159/2011. Analoga verifica interessa importi inferiori a 150 mila euro qualora questi, sommati ai crediti di tutte le comunicazioni validamente presentate in precedenza per lo stesso beneficiario, superano la soglia di 150 mila euro. In tal caso è comunque obbligatoria la compilazione del quadro C del Modello. 

Saranno invece scartate le comunicazioni inviate successivamente al termine di presentazione. Eventuali ‘salvataggi’ potranno riguardare: 

  • le comunicazioni rettificative dei dati del quadro C, nei casi di comunicazioni sottoposte al controllo antimafia risultate incomplete, se pervenute entro 60 giorni dalla restituzione della ricevuta telematica e a patto che l’importo del credito richiesto con la comunicazione rettificativa risulti invariato rispetto a quello presente nella comunicazione originaria;
  • le comunicazioni presentate nei mesi di novembre e dicembre dell’anno successivo a quello nel corso del quale sono effettuate le acquisizioni di beni strumentali nuovi (2023), successivamente scartate, se pervenute entro il mese di febbraio del secondo anno successivo a quello nel corso del quale sono effettuate le predette acquisizioni.