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Approvato il modello di dichiarazione dell’imposta di soggiorno da presentare entro il 30 giugno



11 maggio 2022 – Ore 14:00
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Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha firmato il decreto ministeriale 29 aprile 2022 che approva il modello di dichiarazione dell’imposta di soggiorno da presentare ai Comuni che l’hanno istituita, esclusivamente per via telematica, ad opera dei titolari delle strutture ricettive.

La dichiarazione va inoltrata cumulativamente entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui si è verificato il presupposto impositivo. Quella relativa all’anno d’imposta 2020 va presentata unitamente alla dichiarazione relativa al 2021, entro il termine del 30 giugno 2022.

Il modello di dichiarazione, con le istruzioni per la compilazione e le specifiche tecniche di trasmissione sono parte integrante del decreto ministeriale in parola. Come detto, tenuti alla compilazione sono i gestori di alberghi, pensioni ma anche i titolari di bed & breakfast nonché i soggetti che stipulano contratti di locazione di breve durata (fino a 30 giorni) nei Comuni capoluogo di provincia e in quelli caratterizzati da attrattività turistica. Parimenti interessate le città d’arte.

L’imposta di soggiorno è un tributo locale istituito dal decreto legge 31 maggio 2010 n. 78 che ha previsto un ‘contributo di soggiorno’ a carico dei turisti ospitati nelle strutture ricettive di Roma Capitale. L’imposta si applicava nel rispetto di criteri di gradualità in proporzione alla classificazione delle strutture, fino ad un importo massimo di 10 euro per notte. Successivamente l’articolo 4 del decreto legislativo n. 23 del 2011 ne ha esteso l’applicabilità ai Comuni capoluogo di provincia, alle unioni dei Comuni nonché ai Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte.

Naturalmente è necessario che l’ente pubblico deliberi l’imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive ubicate sul proprio territorio. Il decreto legislativo n. 23 ha ridotto l’importo massimo del contributo a 5 euro per notte, da applicare sempre nel rispetto dei criteri di gradualità in proporzione al prezzo corrisposto. In ogni caso le tariffe, le esenzioni e le scadenze dell’imposta sono decise dalle singole amministrazioni comunali che si caratterizzano per una forte disomogeneità. Possiamo trovare hotel di lusso a Roma come a Venezia e a Firenze che chiedono 5 euro a notte, ma anche bed and breakfast di piccoli Comuni che fanno corrispondere 50 centesimi/ 1 euro a pernotto. Le tariffe variano dal comune in cui è ubicata la struttura ma anche dalle caratteristiche stesse della struttura e, in alcuni casi, dal periodo in cui si intende soggiornare.

L’imposta grava su chi soggiorna nella struttura ricettiva della località che l’ha istituita. Il gestore dell’hotel è responsabile non solo del pagamento dell’imposta e del contributo di soggiorno, con diritto di rivalsa sui soggetti passivi, ma anche della presentazione della dichiarazione. La Corte dei conti, con la sentenza n. 22/2016, ha chiarito che gli operatori turistici sono ufficialmente agenti contabili e che, pertanto, sono tenuti a: presentare il conto di gestione (Modello 21) e avendo a che fare con denaro pubblico sono soggetti alle leggi legate al peculato, rilevanti penalmente.

L’omessa o infedele presentazione della dichiarazione imposta di soggiorno è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria che va al 100 al 200% dell’importo dovuto. Per l’omesso, ritardato o parziale versamento dell’imposta e del contributo di soggiorno trova applicazione, invece, la sanzione di cui all’articolo 13 del Decreto legislativo n. 471/1997.

Il gettito ricavato dall’imposta di soggiorno è destinato a finanziare interventi in materia di turismo e di sostegno al settore come pure per il recupero di beni culturali e ambientali locali. Il settore turistico è di cruciale importanza per l’Italia, proprio per questo gli investimenti ad esso dedicati devono essere elevati, per offrire servizi vincenti e battere la concorrenza di altri Paesi. L’imposta di soggiorno ha proprio questo scopo: raccogliere il capitale necessario per gli investimenti sul turismo senza gravare sulla popolazione residente ma attraverso un piccolo contributo da parte dei turisti.

Ugo Cacaci

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