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‘Art bonus’ – Le erogazioni liberali finalizzate agli interventi di conservazione, manutenzione e restauro possono beneficiare del credito d’imposta se l’immobile oggetto di interventi è pubblico



02 agosto 2023 – Ora 19:15

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Una Fondazione privata svolge attività museale. L’immobile in cui la stessa ha sede è di proprietà della Regione. I beni della biblioteca, dell’archivio storico e della fototeca sono invece di proprietà della Fondazione stessa. Un comodato transattivo regolamente il rapporto della Fondazione con la Regione vista l’esistenza di un vincolo di unitarietà tra i predetti beni e l’immobile, stabilito con decreto dell’allora Ministero dei beni e delle attività culturali. 

La Fondazione chiede se le erogazioni liberali destinate al sostegno della propria attività rientrano nell’ambito di applicazione dei benefici di cui all’ ‘Art Bonus’. 

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 411/2023, sostiene che i contributi destinati a sostenere gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dell’immobile sede della Fondazione sono ammissibili all’agevolazione fiscale ‘Art bonus’, se la Fondazione ha la caratterizzazione giuridica di beni culturale. 

Il decreto legge n. 83/2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 106/2014 prevede un credito d’imposta nella misura del 65% delle erogazioni in denaro effettuate da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa per ‘interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione e per la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo’. 

Questo credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15% del reddito imponibile ed ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui, ripartito in 3 quote annuali di pari importo. Il credito d’imposta è riconosciuto anche qualora le erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici siano destinate a soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di interventi.

Dunque, il credito d’imposta in parola spetta per le erogazioni liberali effettuate per precisi scopi, ovvero per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dei beni culturali pubblici e per sostenere gli istituti e i luoghi della cultura di proprietà pubblica, le fondazioni lirico-sinfoniche, i teatri di tradizione, le istituzioni concertistico-orchestrali, i teatri nazionali, i festival, i teatri di rilevante interesse culturale, le imprese e i centri di produzione teatrale e di danza, nonché i circuiti di distribuzione. Le erogazioni in denaro sono anche effettuate per realizzare nuove strutture, restaurare e potenziare quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche attive nel settore dello spettacolo e per realizzare interventi di restauro, protezione e manutenzione di beni culturali pubblici in presenza di concessionari o affidatari del bene stesso. 

In merito al caso prospettato, l’Istante è una Fondazione con personalità giuridica di diritto privato che svolge la propria attività museale all’interno di un immobile di proprietà della Regione. 

Alla luce della norma, possono accedere al beneficio fiscale di cui all’articolo 1 del decreto legge n. 83/2014, soltanto le erogazioni liberali in denaro effettuate ‘per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica’. 

Ne deriva che ai fini del riconoscimento del c.d. ‘Art bonus’, il requisito dell’appartenenza pubblica del patrimonio culturale è imprescindibile. 

Dunque, le erogazioni liberali destinate a sostenere gli interventi di manutenzione, protezione e restauro dell’immobile sede della Fondazione possono beneficiare dell’agevolazione fiscale in parola in ragione dell’appartenenza pubblica della sede.