Beni strumentali – Nuova Sabatini L’agevolazione che facilita l’accesso al credito delle imprese per sostenere gli investimenti e migliorare la competitività
16 settembre 2023 – Ore 01:30
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Con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito delle imprese e di aumentare la competitività del sistema Paese, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha messo a disposizione l’agevolazione Beni strumentali – Nuova Sabatini.
Micro, piccole e medie imprese sono sostenute con questo incentivo negli investimenti per acquistare macchinari, impianti, tecnologie digitali, beni strumentali ad uso produttivo nonché hardware e software rigorosamente nuovi di fabbrica. L’intento è quello di favorire la trasformazione del sistema produttivo, in una prospettiva di Industria 4.0.
L’incentivo si sostanzia nella concessione di un contributo in conto impianti da parte del Ministero a fronte di finanziamenti, bancari o in leasing, sottoscritti dalle imprese.
Anticipiamo che, dallo scorso 1°gennaio, è entrata in vigore la nuova disciplina, già peraltro operativa, la Sabatini green, che prevede un contributo maggiorato per gli investimenti a ridotto impatto ambientale.
Possono beneficiare dell’agevolazione in parola le PMI localizzate sul territorio nazionale di tutti i settori produttivi, compresi pesca e agricoltura, ad eccezione delle attività finanziarie ed assicurative.
La disciplina operativa di riferimento è dettata dal decreto interministeriale 22 aprile 2022, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 16 giugno 2022 che ha recepito le numerose modifiche succedutesi nel tempo. Con la circolare direttoriale n. 410823 del 6 dicembre 2022, modificata dalla circolare n. 28277 dello scorso 3 luglio, sono state definite le istruzioni per la corretta attuazione della misura, nonché i moduli di domanda e di dichiarazione e l’ulteriore documentazione che le imprese devono presentare per beneficiare dell’agevolazione.
Caratteristiche della Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini si sostanzia nella concessione di un contributo da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a fronte di finanziamenti, bancari o in leasing, contratti dalle imprese per gli investimenti di cui necessitano.
Il meccanismo incentivante prevede il finanziamento di beni strumentali nuovi riconducibili ad immobilizzazioni materiali per ‘impianti e macchinari’, ‘attrezzature industriali e commerciali’ e ‘altri beni’ nonché software e tecnologie digitali con maggiorazione di contributo per gli investimenti Industria 4.0. Escluse le spese relative a terreni e fabbricati come pure quelle riferibili a ‘immobilizzazioni in corso e acconti’.
Requisiti indispensabili degli investimenti sono la correlazione dei beni oggetto di agevolazione all’attività produttiva dell’impresa e l’autonomia funzionale dei beni, in quanto non è ammesso il finanziamento di componenti o parti di macchinari che non soddisfano tale requisito.
Gli investimenti sono condizionati alla concessione di un finanziamento da parte di banche o intermediari finanziari che deve essere di importo compreso tra 20 mila euro e 4 milioni di euro, la sua durata non deve superare i 5 anni e deve essere interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Il finanziamento può essere assistito dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino all’80% del suo ammontare. La partecipazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è un contributo in conto impianti il cui importo è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al:
- 2,75% per gli investimenti ordinari;
- 3,575% per gli investimenti 4.0;
- 3,575% per gli investimenti green.
Gli investimenti rispettosi dell’ambiente
La manovra 2020 ha previsto, per le domande presentate a partire dal 1°gennaio 2023, una specifica dotazione finanziaria nell’ambito delle risorse della Nuova Sabatini per gli investimenti di micro, piccole e medie imprese a basso impatto ambientale. Si tratta di investimenti finalizzati a rendere green i processi di produzione e a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti. Per questi investimenti ‘verdi’ l’ammontare del contributo riconosciuto è pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento di durata quinquennale e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari al 3,575%.
Al momento della presentazione delle domande di agevolazione per la realizzazione di investimenti green l’impresa deve dichiarare il possesso di un’idonea certificazione ambientale di processo o di prodotto rilasciata da un organismo indipendente accreditato o che i beni rientranti negli investimenti sono corredati da certificazioni ambientali di prodotto riconosciute a livello europeo o da un’idonea autodichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori di beni.
Il decreto interministeriali 22 aprile 2022 prevede il riconoscimento di un contributo maggiorato dietro presentazione delle anzidette certificazioni ambientali.
Le novità in vigore dal 1°gennaio 2023
Abbiamo appena evidenziato che a tutte le domande presentate dal 1°gennaio 2023 trova applicazione la misura contenuta nella legge di Bilancio 2020 che ha reso operativa la Sabatini Green per gli investimenti sostenibili.
La circolare del 6 dicembre 2022 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy conferma l’importo massimo di 4 milioni di euro dei finanziamenti concedibili alla singola impresa. La nuova disciplina dispone che, ai fini della verifica del rispetto di questa soglia, rileva l’importo complessivo di tutti i finanziamenti già ammessi alle agevolazioni riferiti all’impresa beneficiaria, anche se relativi a domande presentate prima del 1°gennaio 2023, per i quali non siano scaduti i termini di durata come comunicati dal soggetto finanziatore in sede di stipula dei relativi contatti. Ciò significa che alla data di scadenza del contratto di finanziamento il plafond si ripristinerà per l’importo corrispondente.
Nel caso in cui ad una singola domanda di accesso alle agevolazioni corrispondano più contratti di finanziamento, il plafond sarà ristabilito, per l’importo complessivamente contrattualizzato sulla predetta domanda, alla scadenza dell’ultimo termine di durata dei contratti stipulati.
Gli investimenti finanziabili
I programmi d’investimento finanziabili attraverso la Nuova Sabatini possono essere, per chiarezza, riassumibili in tre filoni:
- ‘investimenti in beni strumentali’: acquisto o acquisizione in caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo nonché hardware, software e tecnologie digitali;
- ‘investimenti 4.0’: acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing, di beni materiali nuovi di fabbrica e immateriali, aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 3D, Radio frequency identification e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti;
- ‘investimenti green’: acquisto o acquisizione in caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi;
Abbiamo già anticipato come sono ammissibili esclusivamente beni strumentali nuovi di fabbrica finalizzati ad uso produttivo che singolarmente o nel loro insieme presentano un’autonomia funzionale. Non è ammesso l’acquisto di beni che costituiscono mera sostituzione di beni esistenti. I beni oggetti d’investimento non possono essere alienati, ceduti o distratti dall’uso produttivo previsto nei tre anni successivi alla data di ultimazione del programma.
I requisiti richiesti ai destinatari
Naturalmente è necessario che alla data di presentazione delle domande i destinatari delle agevolazioni dimostrino di essere regolarmente costituiti ed iscritti nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca ed abbiano sede in Italia. Devono poi dimostrare di essere nel pieno esercizio dei propri diritti, di non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali.
Sempre in merito ai prerequisiti le PMI non devono trovarsi in condizioni tali da risultare ‘imprese in difficoltà’ e non devono rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea.
I requisiti dei finanziamenti necessari al contributo
Solo in presenza di un finanziamento, bancario o in leasing, erogato da una banca o da un intermediario finanziario il contributo ministeriale viene riconosciuto. Il finanziamento deve coprire la totalità degli investimenti posti in essere ed avere una durata massima di 5 anni decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento oppure, nel caso di leasing finanziario, dalla data di consegna del bene o dalla data di collaudo, se successiva.
Il finanziamento, inoltre, deve essere deliberato per un valore non inferiore a 20.000 euro e non superiore a 4.000.000 di euro, anche se frazionato in più iniziative di acquisto. Per rispettare il tetto dei 4.000.000 di euro per impresa beneficiaria, occorre considerare l’importo complessivo dei finanziamenti già ammessi alle agevolazioni e non ancora estinti.
Entro 30 giorni dalla stipula del contratto il finanziamento deve essere erogato in un’unica soluzione. Nel caso di leasing va erogato al fornitore entro 30 giorni dalla data di consegna del bene oppure dalla data di collaudo, se successiva. In caso di leasing finanziario, l’impresa locataria deve esercitare, al momento della stipula del contratto, l’opzione di acquisto prevista dal contratto stesso, i cui effetti decorrono dal termine della locazione finanziaria.
La domanda di agevolazione
Esclusivamente per via telematica, pena l’improcedibilità, vanno compilate le domande di agevolazione attraverso la piattaforma informatica dedicata alla misura digitando: (https://benistrumentali.dgiai.gov.it ).
Presentata l’istanza la stazione appaltante o il soggetto concessionario richiedono il Codice Unico di Progetto -CUP che è il codice che identifica il progetto di investimento pubblico associato all’istanza. Questo codice va riportato nelle fatture elettroniche riguardanti i beni per i quali sono stati ottenute le agevolazioni.
Unicamente da un indirizzo di Posta elettronica certificata va inviata la domanda all’indirizzo Pec della banca o dell’intermediario finanziario al quale si chiede il finanziamento. La presentazione dell’istanza è possibile fino all’esaurimento delle risorse disponibili e fin quando non è stata annunciata la chiusura dello sportello.
Successivamente la banca o l’intermediario finanziario verifica la regolarità della documentazione e trasmette al ministero di via Veneto la richiesta di prenotazione del contributo e, previa conferma della disponibilità delle risorse da distribuire, ha facoltà di concedere il finanziamento.
Una delibera attesterà che la banca/intermediario finanziario ha concesso il finanziamento. Questa sarà trasmessa al Mimit, unitamente alla documentazione inviata dalla stessa impresa.
Il provvedimento di concessione del contributo adottato dal ministero conterrà l’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni concedibili e del piano di erogazione, nonché gli obblighi e gli impegni che gravano sull’impresa beneficiaria. Lo stesso sarà trasmesso alla PMI e alla relativa banca/intermediario finanziario. Seguirà la stipula del contratto di finanziamento tra l’impresa e la banca/intermediario finanziario che sarà erogato in un’unica soluzione o, nel caso di leasing finanziario, entro 30 giorni dalla data di consegna del bene al fornitore.
Tempi tecnici di avvio e termine dell’investimento
Gli investimenti devono iniziare dopo la data di invio alla banca o all’intermediario finanziario della domanda di accesso al contributo. Per considerare avviato il programma è necessario che nella PMI si verifichi una delle seguenti condizioni:
- sottoscrizione dei contratti di acquisto di macchinari, impianti, software ecc. o altri impegni che rendano irreversibile il programma;
- emissione di fatture relative ai beni previsti nel programma;
- esecuzione dei pagamenti dei beni compresi nel programma d’investimento.
Entro 12 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento devono terminare gli investimenti. La data di ultimazione corrisponde alla data di emissione dell’ultimo titolo di spesa o, in caso di leasing, la data dell’ultimo verbale di consegna relativo al programma di investimento. Tale data non coincide con quella di collaudo, messa in opera, immatricolazione del bene agevolato né di pagamento della fattura.
L’erogazione del contributo
Giunto al termine il programma d’investimento con il pagamento a saldo dei beni oggetto dell’investimento, la PMI compila sulla piattaforma sopra indicata la richiesta di erogazione del contributo per mezzo del modulo RU e la trasmette al Ministero, unitamente all’ulteriore documentazione richiesta.
Le modalità per richiedere l’erogazione del contributo sono descritte nella sezione Beni strumentali (‘Nuova Sabatini’) – Erogazione contributo. Generalmente il contributo è erogato dal Ministero alle PMI beneficiarie in quote annuali, secondo il piano temporale, riportato nel provvedimento di concessione, che termina entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento. Dopo la trasmissione del modulo RU l’impresa effettua la richiesta di pagamento su base annuale accedendo alla piattaforma.
Il contributo viene erogato:
- in un’unica soluzione nei seguenti casi:
- per le domande presentate dalle imprese alle banche e agli intermediari finanziari a decorrere dal 1°maggio 2019 e fino al 16 luglio 2020, nel caso in cui l’importo del finanziamento deliberato in favore della PMI non sia superiore a 100.000 euro;
- per le domande presentate dal 17 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2020 in caso di finanziamento deliberato di importo non superiore a 200.000 euro;
- per le istanze presentate dal 1°gennaio 2021 e fino al 31 dicembre 2021, indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato, come già disposto dalla legge di Bilancio 2022;
- in tutti i casi non rientranti nei precedenti punti: in quote annuali, come già anticipato, secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione, che si esaurisce entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento. In tali casi, le richieste di pagamento delle quote di contributo successive alla prima devono essere presentate dalle PMI al Ministero con cadenza annuale, non prima di 12 mesi dalla precedente richiesta di erogazione ed entro i 12 mesi successivi a tale termine.
Sede legale
Al momento della presentazione della domanda le PMI devono avere la sede legale o un luogo operativo/amministrativo in Italia. Le imprese non residenti nel territorio nazionale possono presentare domanda per la Nuova Sabatini se dimostrano di avere sede legale in un Paese membro della Ue. Le realtà che denunciano il possesso di unità locali in Italia devono dimostrarlo in sede di presentazione della richiesta di erogazione del contributo, in caso contrario rischiano la revoca delle agevolazioni.
Pagamento delle spese
Al fine di consentire la piena tracciabilità delle operazioni, le spese relative agli acquisti dei beni agevolabili devono essere saldate esclusivamente tramite bonifici bancari, ricevute bancarie (RI.BA.) o SEPA. Non sono ammesse le spese che risultano pagate attraverso la compensazione di crediti verso i fornitori.
Le fatture elettroniche dei beni per i quali sono state ottenute le agevolazioni devono riportare il Codice Unico di Progetto – CUP unitamente al riferimento normativo ‘articolo. 2, comma 4, Dl n. 69/2013’.