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Crediti d’imposta sui canoni di locazione: l’ente pubblico compensa con l’F24 ordinario



È dedicata all’utilizzo in compensazione dei crediti d’imposta spettanti sui canoni di locazione la risposta n. 420 all’istanza di interpello dell’Agenzia delle Entrate. Il soggetto istante, un ente pubblico, è proprietario di immobili di categoria catastale C1 concessi in locazione per attività commerciali di bar e ristorante. I conduttori dei locali, beneficiari dei crediti d’imposta previsti dal decreto ‘Cura Italia’ e dal decreto ‘Rilancio’, sono intenzionati a cederli al soggetto istante così come consentito dall’articolo 122 del decreto Rilancio.

L’istante, ente pubblico cessionario, chiede di poter utilizzare il modello F24 ‘ordinario’ per compensare i crediti espressi in quanto impossibilitato a servirsi dell’F24 EP per mancanza dell’apposito codice tributo.
Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dall’epidemia da Covid-19, i due decreti sopra menzionati hanno previsto un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone mensile di locazione a vantaggio dei soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione. Questi crediti d’imposta possono essere compensati dai cessionari solo mediante il modello F24 ‘ordinario’, non essendo consentito l’utilizzo del modello F24 EP che, al momento, è utilizzato per eseguire il pagamento delle ritenute alla fonte, dell’Irap, dei tributi erariali e comunali, dei contributi previdenziali e dei premi Inail da parte di enti pubblici individuati dalle tabelle A e B allegate alla legge n. 720 del 29 ottobre 1984.

Quindi l’Ente pubblico può compensare i crediti d’imposta ‘anti-Covid’ utilizzando il modello F24 ‘ordinario’. A tal fine deve esporre nel modello i crediti da compensare e i debiti da pagare fino a concorrenza dell’importo dei crediti, affinché il saldo del modello di pagamento risulti pari a zero. Il pagamento dei debiti che residuano deve avvenire mediante modello F24 EP.
In merito alle modalità di presentazione, la risoluzione n. 110/E/2019 ha chiarito che ‘resta fermo l’obbligo di presentare il modello F24 ‘a saldo zero’ esclusivamente attraverso i servizi telematici resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate’.

Ugo Cacaci