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Da luglio assegno unico per autonomi e disoccupati in attesa del Family Act



05 giugno 2021 – ore 21:00
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La ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti è soddisfatta e parla di ‘giornata storica’. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’assegno unico per le famiglie che hanno uno o più figli a carico. È composto da una parte fissa e una variabile che tiene conto del reddito complessivo della famiglia. L’importo diminuisce al crescere dell’Isee e si azzera se l’Indicatore della situazione economica equivalente supera i 50 mila euro.

In presenza di tre figli l’aiuto statale mensile può arrivare all’importo massimo di 653 euro. Se i minori sono due, invece, scende a 335 euro.

Si tratta del primo passo concreto verso il ‘Family Act’ che scatterà dal prossimo 1°gennaio.

Il decreto varato dall’Esecutivo prevede un ‘assegno ponte’, fino ad un massimo di 167,5 euro a figlio (217,5 se disabile) che sale a 217,8 euro dal terzo in poi, per le famiglie rimaste escluse dagli assegni familiari. Dunque, a partire dal prossimo 1°luglio, disoccupati, lavoratori autonomi, percettori del reddito di cittadinanza, soggetti inattivi ed incapienti, ed immigrati con il permesso di soggiorno avranno un sostegno economico. Sostegno che interesserà anche i dipendenti rimasti esclusi dagli assegni per motivi di reddito familiare. Anche le donne, dal settimo mese di gravidanza, possono fare richiesta. Naturalmente l’importo mensile dipenderà dal numero di figli e dall’Isee.

La relazione allegata al decreto rende noto che l’aiuto mensile interesserà 1,8 milioni di famiglie (e, in particolare, 2,7 milioni di minori) finora escluse in quanto non appartenenti alle categorie per le quali sono previsti gli assegni. Scopo dell’assegno ponte è colmare il divario con chi non è destinatario di altri trattamenti. Come ha affermato il premier Mario Draghi è il primo tassello di una riforma del welfare a sostegno delle famiglie che, come anticipato, partirà dal 1° gennaio 2022 con l’introduzione dell’assegno unico e universale per i figli.

Per accedere all’assegno unico è necessario possedere alcuni requisiti come l’essere cittadino italiano ed europeo o titolare di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca. Costituisce condizione ineludibile, inoltre, pagare le tasse in Italia ed esservi residente da almeno due anni.

Dall’analisi del decreto emerge che l’assegno ponte sarà in vigore da luglio a dicembre 2021, quando verrà meno perché sostituito dall’assegno unico che riunirà in un’unica misura le differenti forme di aiuto oggi presenti nell’ordinamento a sostegno delle famiglie.

Il provvedimento del Governo alza a 50 mila euro la soglia massima dell’Isee per beneficiare dell’aiuto pubblico. Una famiglia con Isee fino a 7 mila euro beneficerà di 167,5 euro al mese per ogni figlio. Tale importo cresce del 30% ed arriva a 217,8 euro, a figlio, in presenza di almeno tre minori. Significa che l’assegno mensile sarà di 653 euro. Con un Isee tra 40 e 50 mila euro l’assegno mensile resta di 30 euro a figlio, se nel nucleo ce ne sono almeno due, e di 40 euro in presenza di almeno tre minori. In presenza di minori con disabilità l’assegno ponte è maggiorato mensilmente di 50 euro così da arrivare ad un massimo di 217,5 euro a figlio.

È bene precisare che chi riceve gli assegni familiari continuerà a percepirli con un importo maggiorato di 37,5 euro mensili a figlio che sale a 55 euro dal terzo figlio. Inoltre, l’assegno ponte si aggiunge ai sostegni ancora in vigore come gli assegni familiari appena visti, le detrazioni fiscali per i figli a carico, l’assegno di natalità e i bonus asili nido. L’aiuto statale sarà compatibile con il reddito di cittadinanza e con eventuali altre misure erogate da Regioni e Comuni a favore di famiglie e figli.

Anche in considerazione della crisi economica, conseguenza della pandemia ma non solo, l’assegno ponte richiamerà le attenzioni di molti. Già lo si è visto con l’aumento registrato dai Caf nelle richieste di elaborazione delle dichiarazioni sostitutive uniche necessarie per la determinazione dell’Isee. Gli interessati dovranno presentare domanda all’Inps, attraverso il portale, o potranno farsi assistere da Caf o patronati. Entro il prossimo 30 giugno l’Istituto nazionale di previdenza sociale emanerà le istruzioni con l’indicazione dei requisiti necessari per presentare domanda.

L’erogazione dell’assegno scatterà dal mese di presentazione dell’istanza ma è stata prevista una deroga: se le domande arriveranno entro il prossimo 30 settembre il cittadino vedrà accreditato sul proprio Iban tutte le mensilità spettanti a partire da luglio.

In presenza di affido condiviso dei figli l’assegno sarà ripartito al 50% tra i due coniugi. I percettori del reddito di cittadinanza non dovranno presentare alcuna istanza perché sarà l’Inps a calcolare l’aiuto statale che viene corrisposto congiuntamente allo stesso reddito di cittadinanza ma sottraendo dall’importo teorico spettante dell’assegno la quota di Rdc relativa ai figli minori, calcolata in base alla scala di equivalenza.

Il varo del decreto ponte è stato accompagnato dal decreto legge reclutamento Pa che prevede fino a 24 mila assunzioni a tempo determinato per un massimo di cinque anni per l’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ministeri e pubblica amministrazione potranno mettere a carico del Piano solo le spese per l’assunzione di personale tecnico destinato ai progetti.

Ora l’Esecutivo dovrà presentare i decreti attuativi della legge delega approvata la scorsa primavera che porterà alla cancellazione di tutte le forme di aiuto oggi presenti a sostegno delle famiglie, dei figli e della natalità sostituendole, appunto, con l’assegno unico e universale.

Ugo Cacaci

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