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Dal 10 ottobre le domande per i contributi a fondo perduto a sostegno della transizione green



18 settembre 2023 – Ore 14:30

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A partire dal 10 ottobre 2023 le imprese ubicate in Italia attive nei settori manifatturiero ed estrattivo potranno presentare domanda per accedere alle agevolazioni del Fondo per il sostegno alla transizione industriale.

Obiettivo del Fondo istituito dalla legge di Bilancio 2022 è sostenere l’adeguamento produttivo delle imprese nazionali alle politiche comunitarie in merito alla lotta ai cambiamenti climatici. 

Si tratta di contributi a fondo perduto per i quali sono stati stanziati 300 milioni di euro dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. 

Possono avvalersene i programmi di investimento che prevedono cambiamenti radicali nel processo produttivo, efficientamento energetico, installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nonché la riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate. 

Destinatarie delle risorse sono le imprese di qualsiasi dimensione che investono nella tutela ambientale.

Le spese ammissibili dovranno essere comprese tra i 3 e i 20 milioni di euro. 

Le domande andranno inviate dal 10 al 12 ottobre prossimo allo sportello telematico di Invitalia che gestisce il Fondo disciplinato dal decreto 21 ottobre 2022 del Mimit, di concerto con i ministeri dell’Economia e della Transizione energetica. 

Destinatari dell’incentivo

Abbiamo anticipato che l’agevolazione in parola si rivolge a tutte le imprese, di qualsiasi dimensione, operanti in Italia che al momento della presentazione della domanda devono dimostrare di essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese.  Le medesime sono tenute a provare di operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007. Tra gli altri requisiti quello di non essere in liquidazione volontaria né sottoposti a procedure concorsuali e di non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019. I destinatari dell’incentivo devono poi attestare di essere in regola con le norme in materia di obblighi contributivi e di non trovarsi in situazioni di esclusione.

Obiettivi degli investimenti

I programmi di investimento devono perseguire almeno una delle seguenti finalità: 

  1. una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER. Prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del Regolamento GBER. 
  1. un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero delle materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’articolo 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del Regolamento GBER.

I programmi di investimento devono perseguire esclusivamente il miglioramento dei processi di produzione in modo sostenibile. Non sono ammessi interventi che determinano un aumento della capacità produttiva, fatti salvi gli aumenti derivanti da esigenze tecniche, qualora non superiori al 2% rispetto alla situazione precedente all’intervento. 

I suddetti programmi vanno avviati successivamente alla presentazione delle domande di accesso al Fondo, prevedere spese complessive ammissibili di importo compreso tra 3 milioni e 20 milioni di euro ed essere realizzati entro 36 mesi dalla data di concessione del contributo (con una eventuale proroga del termine di ultimazione del programma non superiore a 12 mesi). Entro tale termine dovrà avvenire anche l’entrata in funzione e la piena operatività degli investimenti oggetto dei programmi di sviluppo agevolato. 

Spese ammissibili

Solo le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 7 del Decreto del 21 ottobre 2022 relative all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni, sono ammissibili. Queste devono riguardare:

  • suolo aziendale e relative sistemazioni (entro il 10% dell’investimento totale ammissibile);
  • opere murarie e assimilate (nel limite del 40% dell’investimento totale ammissibile e solo se funzionali agli obiettivi ambientali);
  • impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate.

Inoltre, sono ammesse le spese per la formazione del personale, ossia le spese di esercizio relative a formatori e partecipanti alla formazione connessi al progetto e costi servizi di consulenza. Accettabili pure le spese di personale. 

Gli incentivi

Gli incentivi sono riconosciuti nella forma di contributi a fondo perduto, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal Regolamento GBER e dalla sezione 2.6: ‘Aiuti a favore della decarbonizzazione del ‘Quadro temporaneo’.

In particolare, sono concesse agevolazioni pari al 30% delle spese ammissibili per gli investimenti tesi al miglioramento dell’efficienza energetica, a patto che le spese stesse siano state individuate confrontando i costi dell’investimento con quello di uno scenario in assenza di aiuti.

Previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese. La percentuale si dimezza al 10% per le medie, risale al 15% per gli investimenti effettuati nelle zone A mentre per quelli delle zone C è al 5%.

Qualora le spese ammissibili siano state determinate considerando la totalità dei costi di investimento, l’intensità e le relative maggiorazioni vengono ridotte della metà.

Nei casi in cui venga richiesta l’applicazione della sezione 2.6 del Temporary Framework, le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e pari al 40% dei costi agevolabili se determinati come differenza tra i costi del progetto e i risparmi sui costi o le entrate supplementari, rispetto alla situazione in assenza degli aiuti, con meccanismo di Claw-back.

Sono previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese e del 15% per gli investimenti in grado di ridurre il consumo energetico di almeno il 25%. 

Qualora le spese ammissibili siano state determinate considerando il totale dei costi di investimento, l’intensità scende al 30%.

Per gli investimenti relativi all’installazione di impianti da autoproduzione, sono concesse agevolazioni, pari al:

  • 45% per gli investimenti nell’autoproduzione di energia da fonti energetiche rinnovabili. Previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese;
  • 30% per qualsiasi altro investimento. Previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese e del 10% per le medie imprese. 

In merito agli investimenti relativi all’uso efficiente delle risorse sono concesse agevolazioni pari al 40% delle spese ammissibili. Previste maggiorazioni del 20% per le piccole imprese, del 10% per le medie imprese, del 15% per gli investimenti effettuati nelle zone A e del 5% per gli investimenti effettuati nelle zone C.

Per quanto concerne gli investimenti relativi al cambiamento fondamentale del processo produttivo le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto e il valore dell’intensità è disciplinato dalla Carta degli aiuti a finalità regionale in funzione della dimensione aziendale delle imprese richiedenti e della zona oggetto di investimento.  

Presentazione e valutazione delle domande

Come anticipato nel cappello introduttivo, dal 10 al 12 ottobre 2023, le imprese interessate potranno presentare domanda, esclusivamente online, sul sito di Invitalia. 

Il Decreto direttoriale dello scorso 30 agosto ha disposto le modalità ed i termini di presentazione delle istanze di agevolazioni. 

L’Agenzia nazionale per lo sviluppo, a breve, metterà a disposizione la modulistica necessaria con l’elenco della documentazione da presentare. 

Per ogni unità produttiva le imprese interessate potranno presentare una singola domanda, indipendentemente dalla pluralità degli obiettivi ambientali perseguiti. 

La valutazione delle domande seguirà l’ordine conseguito in graduatoria sulla base dei punteggi attribuiti ai singoli programmi di investimento. Il punteggio di ciascun programma è determinabile in relazione ai risultati ottenuti nell’esecuzione del progetto di investimento in diversi ambiti ambientali. Da tale punteggio sarà stilata una graduatoria e, in caso di parità,verrà data preferenza alla domanda il cui contributo agevolativo risulti più contenuto. 

Le istanze valutate positivamente saranno ammesse ai contributi fino ad esaurimento delle risorse disponibili. 

Entro 30 giorni dal termine della presentazione delle domande Invitalia pubblicherà sul proprio sito la graduatoria finale.