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Dal 18 novembre al via le istanze per il contributo a fondo perduto a favore degli esercenti dei centri storici dei grandi centri urbani



Dal 18 novembre al 14 gennaio 2021 gli esercenti dei centri storici dei grandi centri urbani colpiti dal calo dei turisti stranieri, dovuto all’epidemia da Coronavirus, potranno presentare domanda per ottenere i contributi a fondo perduto. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha infatti approvato il modello di domanda che gli interessati dovranno utilizzare. Naturalmente la procedura è interamente online attraverso il portale ‘Fatture e corrispettivi’ del sito dell’Amministrazione finanziaria. A tal fine cliccando su istanza centri storici potete scaricare il modello per il riconoscimento del contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali nei centri storici.

Il contributo a fondo perduto per i centri storici delle città turistiche capoluogo di provincia o di città metropolitane è stato istituito dal decreto legge ‘Agosto’ per le attività economiche ubicate nei 29 Comuni a prevalente valenza turistica. Nell’elenco non troviamo solo città come Roma, Milano, Firenze, Venezia e Napoli ma anche capoluoghi di minori dimensione come Verbania, Urbino, Ravenna, Pisa, Como, Lucca e Siena (nelle Istruzioni per la compilazione dell’istanza trovate l’elenco completo dei Comuni interessati). Parliamo di Comuni che nel periodo pre-Covid hanno registrato presenze turistiche di stranieri in numero almeno tre volte superiori a quello dei residenti e per i capoluoghi di città metropolitana in numero pari o superiore a quello dei residenti.

La presentazione dell’istanza può essere eseguita direttamente dai soggetti richiedenti abilitati ai servizi telematici delle Entrate o da parte di un intermediario delegato al servizio ‘Cassetto fiscale’ o al servizio di ‘Consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici’. È obbligatorio il rispetto di una serie di requisiti. Innanzitutto l’impresa interessata deve avere il domicilio fiscale o la sede operativa nel centro storico delle città indicate nell’elenco; inoltre l’ammontare del fatturato/corrispettivi del mese di giugno 2020 deve essere inferiore ai due terzi di quello di giugno 2019. Il contributo spetta in ogni caso per i soggetti che hanno iniziato l’attività dal 1°luglio 2019. L’importo del contributo è calcolato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato/corrispettivi del mese di giugno 2020 e quello di giugno 2019. Nello specifico:

  • 15% se i ricavi/compensi dell’anno 2019 non superano la soglia di 400 mila euro;
  • 10% se i ricavi/compensi dell’anno 2019 sono compresi tra 400 mila e 1 milione di euro;
  • 5% se i ricavi/compensi dell’anno 2019 superano la soglia di 1 milione di euro.

In ogni caso è previsto un contributo minimo pari a 1000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. È previsto un tetto massimo di contributo che non può superare i 150 mila euro.

 

Presentata la domanda l’Agenzia delle Entrate comunicherà la spettanza o meno del contributo a fondo perduto in relazione ai requisiti sopra esposti. In caso di esito positivo la somma di denaro sarà erogata direttamente sul conto corrente del beneficiario riportato nell’istanza.
È bene tener presente che i contributi per le attività nei centri storici non sono cumulabili con quelli per le imprese della ristorazione che possono dunque presentare domanda per uno solo dei due contributi.
L’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli per verificare l’esattezza e la coerenza dei dati indicati dai contribuenti incrociandoli con quelli presenti nell’Anagrafe tributaria.

Ugo Cacaci