Dal Fondo rotativo imprese le risorse per la riqualificazione delle strutture ricettive
27 gennaio 2023 – Ore 13:00
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Le imprese alberghiere, le strutture ricettive all’aria aperta, quelle agrituristiche e le imprese del comparto turistico, fieristico e congressuale, compresi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i parchi tematici ed i porti turistici possono, dal 30 gennaio 2023, richiedere i contributi a fondo perduto e gli investimenti agevolati del Fondo rotativo per l’Innovazione, gestito da Invitalia, a cui partecipano Abi e Cassa depositi e prestiti.
Le sovvenzioni e il credito agevolato consentono alle imprese indicate di investire nella riqualificazione energetica e antisismica delle strutture, nella sostenibilità ambientale e nell’innovazione digitale. Agevolati anche gli interventi finalizzati alla eliminazione delle barriere architettoniche e alla realizzazione di piscine termali come pure gli interventi di acquisto e/o rinnovo di arredi. Gli incentivi sono previsti dalla misura M1C3-4.2.5 del Pnrr.
In totale a disposizione ci sono 1 miliardo e 380 milioni di euro di cui 600 milioni erogati dal sistema bancario, a condizioni di mercato. La misura, in origine, prevedeva uno stanziamento di risorse pari a 180 milioni di euro, integrati, successivamente, con 600 milioni deliberati dal Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) concessi a Cassa depositi e prestiti. L’obiettivo è migliorare la qualità dei servizi di ospitalità italiana in relazione agli standard internazionali attraverso il potenziamento delle strutture ricettive secondo principi di sostenibilità ambientale. Anche la digitalizzazione riveste un ruolo importante al fine di attrarre nuovi flussi turistici su scala nazionale e internazionale.
Il ministero del Turismo, con il comunicato stampa del 25 gennaio 2023, informa che dal prossimo 30 gennaio si apre la piattaforma per la ricezione delle domande da parte degli operatori. L’obiettivo è quello di sostenere gli investimenti medio-grandi, compresi tra 500 mila e 10 milioni di euro. Investimenti che dovranno realizzarsi entro il 31 dicembre 2025.
Il cofinanziamento a lungo termine di Cassa depositi e prestiti in collaborazione con il sistema bancario, permette di raggiungere gli stessi obiettivi del Tax Credit ma puntando agli investimenti più impegnativi. Come anticipato, l’intento è quello di sostenere la competitività delle imprese ricettive, migliorare lo standard di qualità delle strutture, anche in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza sanitaria.
La disciplina agevolativa prevede contributi a fondo perduto fino al 35% dei costi ammissibili, nel limite di spesa complessivo di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025. Il 50% dei fondi è riservato ad interventi finalizzati alla riqualificazione energetica. Ai contributi a fondo perduto si affiancano finanziamenti agevolati rimborsabili in 15 anni, comprensivi di un periodo di preammortamento massimo di 36 mesi, a valere sulla quota delle risorse del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca, in aggiunta ai finanziamenti bancari, di pari importo e durata, concessi a condizioni di mercato dagli istituti di credito convenzionati.
Allo scopo di facilitare il finanziamento dei progetti di investimento delle imprese turistico-ricettive il ministero del Turismo ha previsto l’intervento di Sace S.p.A. per il rilascio di una garanzia pubblica dei finanziamenti concessi. Garanzia pubblica che riguarda sia il finanziamento agevolato a valere del Fondo rotativo gestito da Cdp, sia del finanziamento bancario a condizioni di mercato.
I soggetti beneficiari delle risorse messe a disposizione dal Fondo rotativo per il turismo devono prestare attenzione in quanto gli incentivi in parola non sono cumulabili con quelli dell’articolo 1 del decreto legge n. 152/2021 stanziati per gli stessi fini.
Ugo Cacaci