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Decreto legge Aiuti-quater – Proroga di misure e alcune novità



12 novembre 2020 – Ore 08:15
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Per contrastare il caro energia e supportare imprese e famiglie il Consiglio dei ministri, ieri, ha dato il via libera al decreto Aiuti-quater che proroga fino a fine anno i crediti d’imposta energetici e il taglio delle accise di 30 centesimi al litro su benzina e gasolio.

Nel testo figurano anche delle novità come l’innalzamento da 2 mila a 5 mila euro del tetto al contante e la rateizzazione delle utenze fino ad un massimo di 36 rate mensili. Cambia dal 1°gennaio 2023 il Superbonus la cui aliquota scende dal 110% al 90% ma torna l’agevolazione per le villette e le case singole.

La bozza del decreto contiene 13 articoli. Per molte misure l’Esecutivo ha scelto di prorogare i ristori già riconosciuti avvalendosi di un ‘tesoretto’ di 9,1 miliardi di euro lasciato in eredità dal Governo Draghi.

Abbiamo già anticipato la possibilità per le imprese di chiedere la rateizzazione delle bollette di energia elettrica e gas. Interessate sono le realtà che hanno sede nel territorio nazionale. Viene loro consentito di chiedere il pagamento a rate delle somme dovute per le utenze eccedenti l’importo medio contabilizzato nell’anno 2021, per i consumi effettuati dal 1°ottobre 2022 al 31 marzo 2023. Al ministero dello Sviluppo economico, ossia al ministero delle Imprese e del Made in Italy, il compito di determinare, con apposito decreto, le modalità per la presentazione delle istanze da parte delle imprese. Il decreto chiarisce, tuttavia, che basteranno due rate, anche non consecutive, non pagate per decadere dal beneficio della rateizzazione. Ciò comporterà l’obbligo per l’azienda di corrispondere, in un’unica soluzione, il quantum residuo dovuto. Il meccanismo di pagamento a rate delle utenze e la copertura per le forniture di energia potranno contare sulle fideiussioni assicurative controgarantite da Sace spa.

In merito al Superbonus il Governo è stato costretto ad anticipare i tempi, senza attendere la legge di Bilancio 2023 per modificare le regole di una misura che finora ha provocato un buco superiore a 37 miliardi di euro. A tanto, infatti, ammontano le spese a carico dello Stato non inizialmente stimate. Le novità del Mef prevedono un ribasso, a partire dal 1°gennaio 2023, dell’aliquota massima di detrazione per gli interventi di efficientamento energetico e di messa in sicurezza statica degli edifici che dal 110% scende al 90%. È previsto, tuttavia, un regime transitorio che mantiene l’aliquota al 110%, anche per il 2023, a favore di chi, alla data di entrata in vigore del decreto, ha già presentato la comunicazione di inizio lavori (Cila) o ha presentato la documentazione necessaria per la demolizione e successiva ricostruzione. Sempre al 110% il Superbonus resterà per gli interventi realizzati da Onlus sulle strutture socio-sanitarie. Al taglio dell’incentivo, tuttavia, si affianca la riapertura del bonus a favore degli immobili unifamiliari. Per i lavori che scatteranno dal 2023, agevolati al 90%, sono previste due condizioni: la prima è che l’immobile oggetto degli interventi deve costituire prima casa; la seconda è che viene previsto un limite di reddito pari a 15 mila euro che tuttavia cresce in proporzione al numero dei componenti della famiglia. Si tratta del famoso quoziente familiare di cui si parla da tempo.

Come ampiamente annunciato e fortemente criticato dalle opposizioni, il Governo ha deciso di aumentare la soglia del contante che oggi è ferma a 2 mila euro e che sarebbe scesa a mille euro dal prossimo 1°gennaio. Il decreto in parola alza il tetto a 5 mila euro. Si tratta, di fatto, di un compromesso tra la Lega che spingeva per aumentare il limite a 10 mila euro e le altre forze politiche della maggioranza intenzionate a mantenere alta l’attenzione su evasione e riciclaggio.

Il decreto legge Aiuti-quater consente ai datori di lavoro di sostenere i propri dipendenti contro il caro bollette attraverso l’incremento dei fringe benefit. Sale, infatti, da 600 a 3.000 euro la soglia delle elargizioni esentasse che le imprese possono riconoscere nel periodo d’imposta 2022, sotto forma di beni, servizi o importi per onorare le utenze domestiche. Di fatto potrebbe essere vista come una sorta di tredicesima esentasse corrisposta come misura anti-inflazione e di sostegno contro il caro energia. Inevitabile, tuttavia, la riflessione che non tutti i datori di lavoro potranno riconoscere i fringe benefit e, di conseguenza, non tutti i lavoratori dipendenti potranno fruirne.

Come anticipato il decreto conferma fino al 31 dicembre prossimo il taglio delle accise sul carburante che senza proroga sarebbe scaduto il 19 novembre. Trova conferma, dunque, il taglio di 30,5 centesimi al litro mentre per il gas di petrolio liquefatti (Gpl) lo sconto vale 8 centesimi di euro ogni Kg. Confermata, come nei precedenti decreti, l’aliquota Iva al 5% applicata al gas naturale usato per autotrazione.

A favore delle imprese è la misura che proroga a tutto il mese di dicembre il bonus energia ovvero il contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta, per l’acquisto di gas ed elettricità. Il provvedimento interessa le imprese energivore e gasivore. Il tax credit ammonta al 40% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed utilizzata nel mese di dicembre. Sempre per dicembre trova conferma il bonus energia per le imprese non energivore al 30% e per le imprese non gasivore al 40%. Come in precedenza, i crediti d’imposta sono utilizzabili esclusivamente in compensazione entro il 30 giugno 2023 e sono cumulabili con altre agevolazioni, a patto che da tale cumulo non si determini un superamento dei costi sostenuti.

Arriva la norma che sblocca le trivellazioni in mare. Per incrementare la produzione nazionale di gas e destinarla alle imprese energivore a prezzi calmierati il Governo ha deciso di dare nuovo impulso alle trivellazioni a oltre 9 miglia dalle coste. Si procederà al rilascio di nuove concessioni in zone comprese tra 9 e 12 miglia. Al Gse spetterà il compito di stipulare i contratti con i futuri concessionari con prezzi calmierati di cui beneficeranno le imprese gasivore alle quali sarà garantito, da gennaio 2023 e fino al 2024, almeno il 50% dei volumi produttivi attesi e almeno il 75% per gli anni successivi.

Slitta di un anno la fine del mercato tutelato per il gas. A sorpresa nel testo del decreto figura il posticipo di un anno della fine della maggior tutela gas prevista per gennaio 2023 e allineata, ora, a quella del mercato elettrico la cui deadline è al 10 gennaio 2024.

A favore dei commercianti è previsto un bonus Pos fino a 50 euro per l’acquisto di registratori di cassa telematici. Il sostegno servirà ad adeguare gli strumenti utilizzati per la memorizzazione e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri. L’agevolazione è pari al 100% della spesa sostenuta, per un importo massimo di 50 euro per ciascun strumento. I fondi a ciò dedicato ammontano, per l’anno 2023, a 80 milioni di euro.

Il decreto Aiuti-quater contiene anche l’esonero dal pagamento della seconda rata Imu 2022 per cinema e teatri cioè per gli immobili rientranti nella categoria catastale D/3. Per beneficiare dell’esenzione Imu è necessario, tuttavia, che i proprietari siano anche gestori dell’attività esercitata.

Ugo Cacaci