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Decreto Sostegni-bis: le moratorie sui prestiti e le misure a sostegno della liquidità delle imprese



29 maggio 2021 – ore 22:00
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Il secondo titolo del decreto legge n. 73 del 25 maggio 2021 è dedicato alle misure per garantire l’accesso al credito, sostenere la liquidità delle imprese, favorire la loro capitalizzazione e, in generale, incentivare il rilancio dell’economia fortemente provata dalle conseguenze dovute alla pandemia.

Il Governo ha previsto uno stanziamento di 9 miliardi di euro complessivi che serviranno a prorogare misure già in vigore e ad attuare nuovi interventi. Ci riferiamo agli strumenti introdotti dai decreti legge ‘Cura Italia (Dl n. 18/2020) e ‘Liquidità (Dl n. 23/2020).

Vengono, infatti, riformulati il Fondo di Garanzia PMI che contiene garanzie pubbliche e il Fondo di Garanzia gestito dalla Sace Spa che rilascia prestiti garantiti.

Da un’analisi dettagliata del decreto evidenziamo, in primis, la proroga al 31 dicembre 2021 della moratoria sui finanziamenti per PMI e professionisti applicata, però, solo alla quota capitale delle esposizioni oggetto di sospensione. Significa che gli interessi dovranno comunque essere corrisposti.

Per prima cosa è doveroso precisare che la misura dovrà ottenere il via libera di Bruxelles, secondo la normativa del Temporary framework che consente ai Paesi membri di adottare misure di sostegno al tessuto economico in deroga alla disciplina sugli aiuti di Stato.

La moratoria al 31 dicembre 2021 non interessa solo i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale ma tutte le fattispecie contemplate nell’articolo 56 del decreto ‘Cura Italia’ perché la ratio del provvedimento è quella di dare sostegno alle imprese. Significa, in sostanza, che possono beneficiare della proroga le rate di finanziamenti e dei canoni di leasing, i prestiti non rateali, i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti e le aperture di credito a revoca.

La misura è destinata per lo più alle attività economiche di ridotta dimensione ossia alle partite Iva, alle ditte individuali, ai professionisti e alle piccole e medie imprese (PMI) che costituiscono l’asse portante dell’economia italiana fatta di piccole realtà, spesso a conduzione familiare, che grazie ad estro, inventiva, stile e competitività hanno reso il made in Italy famoso in tutto il mondo.

I soggetti interessati ad avvalersi della moratoria di legge sono tenuti, entro il prossimo 15 giugno, ad effettuare una comunicazione alla banca interessata perché, a differenza di quanto previsto in precedenti proroghe, caratterizzate da un automatismo delle procedure, in questo caso servirà la presentazione di un’istanza al soggetto finanziatore per beneficiare della sospensione dei pagamenti dei finanziamenti fino al prossimo 31 dicembre.

In merito al Fondo Garanzia per le PMI l’articolo 12 del decreto introduce la garanzia pubblica su portafogli di nuovi finanziamenti a medio lungo termine concessi ad imprese aventi al massimo 499 dipendenti (comprese, quindi, le mid-cap) per la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione o di programmi di investimenti. I finanziamenti, che hanno una durata tra 6 e 15 anni, mirano a concedere la possibilità per le imprese di accrescere il proprio patrimonio fornendo loro, per la fase della ripartenza, prestiti fino ad un massimo di 500 milioni. I beneficiari, che devono riservare almeno il 60% dei fondi ad attività di R&D (Ricerca e sviluppo) e innovazione, sono ammessi senza la valutazione economico-finanziaria da parte del Gestore del Fondo. La garanzia dello Stato è concessa a copertura di una quota non superiore all’80%. Tale percentuale consente un equilibrato allineamento di interessi tra Stato garante e soggetto finanziatore obbligato a mantenere una non trascurabile quota di rischio. Inoltre la garanzia dell’80% consente di operare in deroga all’ordinario regime del ‘de minimis’ e di divieto di concessione di aiuti di Stato.

Il decreto Sostegni-bis ha previsto importanti novità in materia di accesso al credito a vantaggio delle imprese, sempre più desiderose per non dire bisognevoli, di una liquidità che possa costituire motore per la ripartenza. Vengono così rimodellati gli strumenti già in uso e sopra citati come il Fondo Garanzia Sace, gestito dalla Sace Spa che rilascia prestiti e il Fondo Garanzia Pmi in cui è lo Stato ad offrire garanzie. La loro operatività limitata al 30 giugno 2021 dal decreto Liquidità è stata prorogata al prossimo 31 dicembre.

Modificando proprio il decreto Liquidità il Governo ha introdotto la lettera a-bis nell’articolo 13 del Sostegni-bis che prevede, previa notifica e autorizzazione della Commissione europea, l’aumento a 10 anni della durata massima dei finanziamenti. Su richiesta delle parti quelli aventi una durata non superiore a sei anni, già garantiti da Sace Spa, possono essere estesi fino ad una durata massima di 10 anni o sostituiti con nuovi finanziamenti aventi analogo termine.

Alcune novità sul Fondo Garanzia PMI sono già operative dal 26 maggio scorso, altre attendono invece il via libera comunitario. Per quanto concerne i finanziamenti già in essere la copertura del Fondo PMI resta al 100% per i prestiti fino a 30 mila euro e al 90% per quelli di importo superiore, anche in caso di estensione a dieci anni della durata. Dal 1°luglio 2021, tuttavia, cambiano le cose perché è prevista la riduzione della garanzia che dal 100% scende al 90% se la durata del debito supera i sei anni e se il prestito non supera il tetto dei 30 mila euro. Per cifre di importo più consistente la percentuale di garanzia si riduce ulteriormente all’80%.

Ugo Cacaci

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