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Decreto Sostegni – Contributi a fondo perduto per imprese e professionisti



22 marzo 2021 – ore 21.20
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Per i contributi a fondo perduto del decreto legge Sostegni scompare il riferimento ai codici ATECO che aveva caratterizzato gli aiuti del Governo Conte. Viene meno anche la separazione tra fondi perduti destinati alle imprese e indennizzi assegnati ai professionisti che aveva destato perplessità tra le categorie professionali.
L’Esecutivo ha voluto dare a tutti la possibilità di presentare domanda, senza distinzioni tra settori interessati o meno alle serrate o alle restrizioni decise per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19. Questa volta anche i professionisti ordinistici sono ammessi, come pure i titolari di reddito agrario e le start-up.

In sostanza tutte le categorie possono presentare domanda. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate sono tre milioni i soggetti, tra imprenditori e professionisti, che potranno chiedere i nuovi sostegni. I dati provenienti dalla fatturazione elettronica, tuttavia, evidenziano che solo alberghi e ristoranti hanno subìto cali medi di fatturato superiori al 30%, soglia necessaria per beneficiare dei nuovi sostegni. Il report del periodo gennaio-novembre 2020 evidenzia un -40,3% rispetto al 2019, contro una media nazionale di -11,2%.

I contributi a fondo perduto spettano ai titolari di partita Iva, residenti nel territorio nazionale, colpiti dalla malattia pandemica. L’aiuto è destinato a imprese e professionisti che hanno realizzato ricavi/compensi non superiori a 10 milioni di euro. Rispetto ai precedenti ristori cambia il periodo su cui misurare la diminuzione del fatturato e dei corrispettivi. Dal mese di aprile 2020 rispetto all’analogo mese del 2019, si passa all’intero 2020 in rapporto al 2019. Dunque, i sostegni sono riservati ai soggetti che abbiano registrato una perdita del 30% della media mensile del fatturato 2020 rapportato a quello del 2019. L’accesso agli aiuti è escluso a coloro che, alla data di entrata in vigore del decreto, abbiano cessato l’attività o l’abbiano avviata dopo l’entrata in vigore del testo in commento.

La verifica della diminuzione del fatturato e dei corrispettivi andrà compiuta anche da chi ha optato per il regime forfettario di determinazione del reddito. Analogo requisito non è richiesto, invece, a coloro che hanno iniziato l’attività dal 1°gennaio 2019 per i quali il confronto si basa sul fatturato medio mensile dei mesi di attività, escluso quello di apertura. Chi ha aperto l’attività nel 2020 non potrà fare alcun confronto e riceverà l’importo minimo.

Il fondo perduto è determinato applicando, alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi degli anni 2020 e 2019, un meccanismo a scalare che parte dal 60% e arriva al 20%. Questo meccanismo più equo e maggiormente premiante per le pmi è rappresentato dal coefficiente ‘dimensionale’ previsto dalla norma, variabile a seconda del volume dei ricavi o dei compensi realizzati nel 2019, ovvero:

  1. il 60% delle perdite per fatturati non superiori a 100 mila euro;
  2. il 50% delle perdite per fatturati tra 100 mila e 400 mila euro;
  3. il 40% delle perdite per fatturati tra 400 mila e un milione di euro;
  4. il 30% delle perdite per fatturati tra un milione e 5 milioni di euro;
  5. il 20% delle perdite per fatturati tra 5 milioni e 10 milioni di euro;

Per ottenere i sostegni è necessaria la presentazione della domanda in via telematica. Gli interessati potranno, volendo, farsi assistere dagli intermediari abilitati, ossia da commercialisti, consulenti del lavoro, ragionieri ecc. delegati ad accedere al cassetto fiscale.

La norma fissa dei massimali e dei minimali da considerare. Il contributo a fondo perduto non può superare il limite di 150 mila euro. In ogni caso, per le persone fisiche, non può essere mai inferiore a 1.000 euro e a 2.000 euro per le persone giuridiche. La relazione tecnica stima sostegni per 11,15 miliardi di euro che, in media, ammontano a 3.700 euro con un peso maggiore per le piccole e medie imprese in rapporto ai ricavi. Naturalmente molto dipenderà dall’entità della perdita.

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del decreto Sostegni il premier Draghi ha precisato che gli indennizzi partiranno dal prossimo 8 aprile. La novità è rappresentata dal fatto che sarà possibile utilizzare l’importo per compensare i debiti fiscali nel modello F24. Questa trasformazione potrebbe semplificare la procedura per molti contribuenti.

Il decreto precisa che il contributo a fondo perduto non è imponibile ai fini Ires ed Irap. Entro 60 giorni dall’avvio della procedura telematica il soggetto interessato dovrà presentare un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate secondo le modalità che saranno definite con un provvedimento del Direttore, Ernesto Maria Ruffini.

a cura di Ugo Cacaci

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