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Disegno di legge delega fiscale: le novità su riscossione, Irpef, Ires e Iva



17 ottobre 2021 – Ore 11:30
tempo di lettura: 04′ 40″

La Camera dei deputati ha approvato, in prima lettura, il disegno di legge A.C. 5291 che delega al Governo la revisione del sistema fiscale. A tal fine l’Esecutivo ha 18 mesi di tempo dalla data di entrata in vigore del disegno di legge in commento per adottare uno o più decreti legislativi di riforma. Inizia, dunque, un lungo percorso che porterà all’approvazione di diversi provvedimenti legislativi su Irpef, Ires, Iva e altre imposte indirette, Catasto, Irap e addizionali comunali e regionali all’Irpef.

Le linee guida che mirano alla revisione del sistema fiscale nazionale sono composte da dieci articoli:

  • Articolo 1 – Delega al Governo per la revisione del sistema fiscale
  • Articolo 2 – Modifiche del sistema nazionale della riscossione
  • Articolo 3 – Revisione del sistema di imposizione personale sui redditi
  • Articolo 4 – Revisione dell’Ires e della tassazione del reddito d’impresa
  • Articolo 5 – Razionalizzazione dell’imposta sul valore aggiunto e di altre imposte indirette
  • Articolo 6 – Graduale superamento dell’Irap
  • Articolo 7 – Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati
  • Articolo 8 – Revisione delle addizionali comunali e regionali all’Irpef
  • Articolo 9 – Delega al Governo per la codificazione in materia tributaria
  • Articolo 10 – Disposizioni finanziarie

In realtà il disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei ministri nell’adunanza del 5 ottobre scorso, si contraddistingue per quattro esplicite finalità:

  • stimolare la crescita economica attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall’impiego dei fattori di produzione;
  • razionalizzare e semplificare il sistema tributario anche attraverso la riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti e l’eliminazione di micro-tributi per i quali i costi di adempimento sui cittadini risultino elevati a fronte di un gettito trascurabile per lo Stato;
  • preservare la progressività del sistema tributario;
  • ridurre l’evasione e l’elusione fiscale.

Il testo tratta, dunque, diversi argomenti in materia fiscale. Qui concentreremo l’attenzione sui primi cinque articoli ovvero sulla revisione del sistema della riscossione, dell’imposta personale sui redditi, dell’imposta sui redditi delle società e della tassazione del reddito d’impresa, dell’Iva e di altre imposte indirette.

L’articolo 2, dedicato alla riscossione, evidenzia che il Governo è delegato ad attuare, con i decreti legislativi, una revisione del sistema nazionale della riscossione. Ciò, secondo precisi criteri, come rendere più efficiente e semplice il sistema nazionale della riscossione, orientandone l’attività verso obiettivi di risultato piuttosto che di esecuzione del processo.
Il testo interviene per apportare una riforma sul sistema della riscossione eliminando la separazione oggi vigente tra il soggetto titolare della funzione della riscossione, ovvero l’Agenzia delle Entrate e il soggetto deputato allo svolgimento delle attività di riscossione, ossia l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Attraverso l’utilizzo delle più evolute tecnologie e l’interoperabilità delle informazioni contenute nelle banche dati si potranno adottare nuovi e più efficienti modelli organizzativi che consentiranno di migliorare l’attività ed ottenere risultati più soddisfacenti.
Inoltre l’eliminazione di duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali oggi esistenti permetterà di conseguire una riduzione dei costi.

La revisione del sistema di imposizione personale sui redditi (Art. 3) fa leva su importanti direttrici:

  1. la progressiva evoluzione del sistema verso un modello duale con la distinzione tra redditi da capitale e redditi da lavoro;
  2. la revisione dell’Imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef) finalizzata a garantire il rispetto del principio di progressività. A tal fine la volontà è quella di ridurre gradualmente le aliquote medie effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef anche per incentivare l’offerta di lavoro e la partecipazione al mercato del lavoro, come pure le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive derivanti dall’applicazione dell’Irpef. In sostanza, per rendere più efficiente il mercato dei capitali, il Governo è intenzionato ad andare progressivamente verso una tassazione proporzionale con un’aliquota uguale per tutti i redditi di capitale. Per i redditi da lavoro, invece, è prevista, come anticipato, la riduzione delle aliquote medie e marginali dell’Irpef al fine di incentivare l’offerta di lavoro, in particolare per i giovani e per le classi di reddito dove si concentrano i secondi percettori di reddito.
  3. il riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (le c.d. spese fiscali o tax expenditures), in base alla loro finalità, agli effetti sull’equità e sull’efficienza dell’imposta;
  4. l’armonizzazione dei regimi di tassazione del risparmio, prestando attenzione a contenere gli spazi di elusione dell’imposta.

Come anticipato l’articolo 4 è dedicato alla revisione dell’Ires e della tassazione del reddito d’impresa. Sarà necessario modificare il sistema di tassazione affinché risulti allineato a quello duale previsto per l’imposizione personale sui redditi.
La semplificazione e razionalizzazione dell’Ires è finalizzata alla riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese, anche attraverso un rafforzamento del processo di avvicinamento tra valori civilistici e fiscali, con particolare attenzione alla disciplina degli ammortamenti.
In agenda trova posto anche la revisione della disciplina delle variazioni in aumento e in diminuzione apportate all’utile o alla perdita risultante dal conto economico per determinare il reddito imponibile. Tra gli obiettivi anche quello di garantire una tendenziale neutralità tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese, per limitare distorsioni di natura fiscale nella scelta delle forme organizzative e giuridiche dell’attività imprenditoriale.

Alla razionalizzazione dell’Iva e di altre imposte indirette il disegno di legge delega fiscale dedica l’articolo 5. A tal fine l’Esecutivo è delegato ad introdurre, con decreti legislativi, una modifica delle norme più rispondente alle esigenze e finalità attuali attraverso i seguenti principi e criteri direttivi:

  1. razionalizzazione della struttura dell’Iva modificando il numero e i livelli delle aliquote come pure la distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote per semplificare la gestione e l’applicazione dell’imposta. Tra le finalità anche il contrasto all’evasione e all’erosione, e un maggior grado di efficienze in coerenza con la disciplina europea;
  2. il Governo, in coerenza con la disciplina europea del Green Deal, intende mettere ordine al sistema delle accise sulla produzione e sui consumi dei prodotti energetici e dell’energia elettrica, con l’obiettivo di contribuire alla riduzione delle emissioni di gas inquinanti e promuovere l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili.

Ugo Cacaci