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Entro il 6 settembre va versata la rata della rottamazione ter scaduta il 31 maggio 2020



04 settembre 2021 – Ore 18:25
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Con un comunicato stampa di ieri l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha ricordato che lo scorso 31 agosto è terminato lo stop all’attività di notifica di atti e cartelle ed alle procedure di riscossione iniziato l’8 marzo 2020 a causa della pandemia da Covid-19.

I contribuenti che hanno beneficiato della pace fiscale devono prestare attenzione al nuovo calendario per i versamenti disposto dalla legge n. 106 del 23 luglio 2021 che ha convertito il decreto Sostegni-bis. Ad essere interessate sono le rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio relative al 2020, ancora da saldare. Per gli atti scaduti prima dell’8 marzo 2020 occorre pagare subito o chiedere una rateizzazione per evitare l’avvio delle procedure di recupero. Gli avvisi in scadenza nel periodo 8 marzo 2020 – 31 agosto 2021 si potranno pagare, invece, entro il prossimo 30 settembre.

La macchina della riscossione, dunque, si rimette in moto ma sarà un avvio graduale. Non ci saranno i maxi invii tanto temuti dai cittadini, ancora provati dalle conseguenze economiche legate all’emergenza sanitaria. Si partirà dagli atti più datati, anche per evitare il rischio prescrizione. L’Ader conta di inviare entro fine anno 4 milioni di cartelle su 20-25 milioni ai blocchi di partenza.

Restano solo due giorni a disposizione per versare la rata della rottamazione-ter scaduta il 31 maggio 2020. Grazie al decreto legge Sostegni-bis la scadenza è stata poi prorogata al 31 agosto 2021. Considerati i 5 giorni di tolleranza arriviamo al 6 settembre 2021 che rappresenta, dunque, la deadline. Chi non rispetterà tale scadenza o effettuerà versamenti parziali perderà i benefici della definizione agevolata e quanto versato finora sarà considerato a titolo di acconto sul totale dovuto.
Naturalmente questo sarà valido anche per il saldo e stralcio. I contribuenti in regola con i versamenti 2019 devono corrispondere le rate non versate nel 2020 in quattro mesi.

Un riquadro riassuntivo sarà utile come promemoria. Dunque:

  • lo scorso 9 agosto è scaduto il termine per il versamento delle rate che andavano pagate entro il 28 febbraio 2020 per la rottamazione ter ed entro il 31 marzo 2020 per il saldo e stralcio;
  • entro il 6 settembre 2021 va pagata la rata scaduta il 31 maggio 2020 della rottamazione ter;
  • entro il 30 settembre prossimo, andranno corrisposte le rate scadute il 31 luglio 2020 della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Con i 5 giorni di tolleranza si potrà versare entro il 5 ottobre 2021;
  • entro il 31 ottobre 2021 ossia il 5 novembre, considerati i 5 giorni di tolleranza, andranno pagate le rate scadute il 30 novembre 2020 della rottamazione ter.

La legge prevede che il pagamento delle rate scadenti nei mesi di febbraio, marzo, maggio e luglio 2021 andrà effettuato entro il prossimo 30 novembre.

I contribuenti tenuti a corrispondere le rate in scadenza dopodomani potranno utilizzare i bollettini già in possesso, relativi all’originario termine del 31 maggio 2020. Coloro che li avessero smarriti potranno chiederne copia sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione che li invierà mediante posta elettronica.

In merito ai piani di dilazione l’Ader ricorda che il pagamento delle rate in scadenza nel periodo 8 marzo 2020 – 31 agosto 2021 deve avvenire entro il 30 settembre prossimo, versando un numero di rate sufficienti ad evitare la decadenza degli stessi che il decreto Ristori ha fissato in dieci rate anche non consecutive. Mantengono, invece, l’originaria data di pagamento le rate con scadenza successiva al 31 agosto 2021.

Il decreto legge Ristori ha introdotto, fino al prossimo 31 dicembre, delle agevolazioni per aiutare i contribuenti che a causa delle difficoltà economiche non sono in grado di pagare il dovuto in un’unica soluzione. Gli stessi possono avvalersi della rateizzazione del debito. Per le dilazioni di pagamento attive all’8 marzo 2020 e per tutte le richieste che l’Ader riceverà entro il 31 dicembre 2021, è possibile beneficiare di un periodo più lungo per la decadenza che si verificherà in caso di mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive, anziché 5.

In vista della scadenza del 30 settembre 2021 è consigliabile verificare attentamente il calcolo esatto delle rate non corrisposte durante il periodo di sospensione e provvedere al versamento di quelle che consentono di non superare il limite di 10 rate sopra previsto per rimanere in regola con le nuove disposizioni sulle dilazioni di pagamento.

Sempre il decreto Ristori ha innalzato il tetto di debito, da 60 a 100 mila euro, per il quale è sufficiente una semplice domanda per ottenere l’ammissione automatica alla dilazione ordinaria. Non sarà pertanto necessario presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica.

Anche i soggetti decaduti da un precedente piano di dilazione, in essere nella fase pre-emergenziale, possono presentare richiesta di rateizzazione, senza il vincolo del versamento delle rate scadute. Analoga possibilità è prevista per chi, al 31 dicembre 2019, era decaduto dalle definizioni agevolate perché potrà rateizzate quanto ancora dovuto.

Ugo Cacaci