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Firmato il Dpcm sulle certificazioni delle attività di ricerca e sviluppo Istituito l’Albo dei soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni



20 settembre 2023 – Ore 17:00

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La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha firmato il Dpcm che consentirà alle imprese di richiedere il credito d’imposta per gli investimenti in attività di Ricerca e Sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica avendo maggiori certezze sugli investimenti da effettuare senza il pericolo di dover restituire il bonus.

Una disciplina permetterà ai soggetti economici interessati di richiedere una certificazione preventiva attestante la qualificazione degli investimenti sostenuti o in programma, nonché delle attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di innovazione digitale 4.0 e di transizione ecologica, ai fini dell’applicazione del credito d’imposta o ai fini della maggiorazione della sua aliquota.

Presso la Direzione generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il decreto istituisce l’Albo dei soggetti abilitati al rilascio delle certificazioni. L’introduzione di un elenco degli esperti era stata prevista dal Decreto legge Semplificazioni fiscali (Dl n. 73/2022). 

Le persone fisiche in possesso di un titolo di laurea idoneo come pure le imprese che svolgono professionalmente servizi di consulenza aventi ad oggetto progetti di ricerca, sviluppo e innovazione potranno iscriversi all’Albo. Abilitati anche i centri di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0, i centri di competenza ad alta specializzazione, i poli europei dell’innovazione digitale, le università statali, quelle non statali legalmente riconosciute e gli enti pubblici di ricerca. 

Il Dpcm definisce gli aspetti procedurali e il contenuto della certificazione che dovrà riportare informazioni utili all’adeguatezza delle capacità organizzative e delle competenze tecniche dell’impresa rispetto agli investimenti effettuati o in programma, la descrizione analitica dei progetti e sotto progetti realizzati o in fase di avvio, nonché le motivazioni tecniche sulla base delle quali vengono attestati i requisiti per l’ammissibilità al credito d’imposta o il riconoscimento della maggiorazione di aliquota. 

Il provvedimento stabilisce le regole che le realtà economiche devono osservare per rivolgersi ad un ente certificatore accreditato a rilasciare il ‘bollino’ sul progetto di ricerca e sviluppo. Il meccanismo della certificazione preventiva e la creazione di organismi certificatori riconosciuti dal ministero con un apposito elenco ha l’obiettivo di assicurare maggiori certezze alle imprese investitrici di fronte ad eventuali contestazioni del fisco sulla spettanza del credito d’imposta. 

Il ‘bollino’ sul progetto di ricerca e sviluppo, rilasciato dall’organismo accreditato, ha rilevanza sostanziale in quanto interessa progetti passati, presenti e futuri delle imprese. Certifica, di fatto, l’esistenza dei requisiti per l’accesso al credito d’imposta. Come anticipato la funzione della certificazione preventiva e la creazione di organismi certificatori da parte del Ministero consentirà alle imprese che vi aderiscono su base volontaria di affrontare senza angoscia eventuali future contestazioni del Fisco sulla spettanza o meno del tax credit.

La certificazione avrà effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria a meno che non riguardi una errata rappresentazione dei fatti e venga rilasciata per attività diversa da quella realizzata.

La versione definitiva del decreto prevede che la certificazione potrà essere richiesta a patto che le violazioni relative all’utilizzo del tax credit non siano state già contestate con Pvc o con atto impositivo. 

Al Ministero di via Vittorio Veneto il compito di vigilare e verificare la correttezza formale delle certificazioni rilasciate.