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Fondo per la ristorazione: al via le domande per l’acquisto di prodotti Made in Italy



Dal 15 al 28 novembre, presso il Portale della ristorazione o presso gli sportelli degli uffici postali, è possibile presentare le domande per il contributo a fondo perduto voluto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali a favore del mondo dell’ho.re.ca. e della filiera agroalimentare.

Lo scorso 6 novembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale che stabilisce i criteri, i requisiti e la modalità di gestione del Fondo per la ristorazione istituito dall’articolo 58 del decreto ‘Agosto’, convertito nella legge n. 126/2020. Il fondo, che ha una dotazione di 600 milioni di euro per l’anno 2020, è destinato alle imprese della ristorazione per l’acquisto di prodotti Made in Italy.

Lo scopo è quello di valorizzare i prodotti del territorio e comunque nazionali in un momento particolarmente delicato. Il contributo a fondo perduto ha la finalità di sostenere la ripresa e la continuità dell’attività degli esercizi di ristorazione ed evitare sprechi alimentari.

Gli aiuti si rivolgono a ristoranti, pizzerie, agriturismi, alberghi con servizio di ristorazione ma anche mense, catering, banqueting e prevedono la possibilità di beneficiare di un contributo a fondo perduto previo acquisto di almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari e il prodotto principale non può superare il 50% della spesa totale.

Nella lista sono compresi tutti gli alimenti DOP, IGP, 100% italiani inclusi i prodotti vitivinicoli, della pesca e dell’acquacoltura. Ad esempio carni di animali nati, allevati e macellati in Italia, latte, salumi, formaggi di latte italiano, olio extra vergine di oliva, passata di pomodoro, sughi pronti, preparati in scatola, vini e aceti balsamici. Il sostegno non può mai superare l’ammontare complessivo degli acquisti che deve essere compreso tra un minimo di 1.000 euro ed un massimo di 10.000 euro, esclusa l’Iva.

Il soggetto beneficiario deve presentare richiesta di accesso al contributo attraverso il portale web o gli sportelli di Poste Italiane allegando alla stessa copia del versamento dell’importo di adesione all’iniziativa di sostegno, effettuato tramite bollettino di pagamento, fisico o digitale. L’accettazione della domanda è subordinata alla verifica della corrispondenza Partita Iva-Codice Ateco come indicati dal beneficiario stesso. Alla domanda va allegata la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, redatta dal legale rappresentante (o da suo delegato) concernente:

  • gli aiuti complessivamente percepiti in regime ‘de minimis’ o ‘de minimis agricolo’ nell’ultimo triennio;
  • il calcolo dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2020 che deve essere inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019 ovvero che il soggetto beneficiario ha avviato l’attività a decorrere dal 1°gennaio 2019;
  • l’iscrizione dell’attività al registro delle imprese con codice Ateco prevalente;
  • l’insussistenza di condizioni ostative;
  • la mancata presentazione della domanda per il contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali ubicate nei centri storici di città a forte vocazione turistica;

Il beneficiario è inoltre tenuto a presentare fatture e documenti di trasporto che certificano l’acquisto e la consegna di prodotti ‘agevolabili’ effettuati dopo il 14 agosto 2020, anche non quietanzati.

Il Ministero, nei limiti delle risorse disponibili, determina con proprio provvedimento il contributo erogabile a ciascun beneficiario garantendo, in ogni caso, un importo pari a 1.000 euro. Qualora il totale dei contributi richiesti ecceda le risorse disponibili si procederà all’erogazione del contributo in misura percentualmente proporzionale agli acquisti documentati.

Sempre il Ministero, sulla base dell’elenco definitivo dei soggetti beneficiari predisposto dal concessionario, autorizza l’emissione dei bonifici in favore degli stessi per la corresponsione di un anticipo pari al 90% del valore del contributo riconosciuto. Entro 15 giorni dall’anticipo il beneficiario presenta quietanza di pagamento degli acquisti.

Il contributo a fondo perduto per la filiera della ristorazione non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva, inoltre, ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del Tuir e non concorre alla formazione del valore della produzione netta, di cui al Dlgs n. 446/1997.

Il Ministero effettuerà verifiche a campione delle domande presentate in merito alla verifica dei requisiti e ai prodotti acquistati. A tal fine si avvarrà dell’Anagrafe fiscale. Sono previste sanzioni e il recupero delle somme indebitamente percepite.

Ugo Cacaci

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