Il 16 dicembre alla cassa per il saldo Imu
11 dicembre 2021 – Ore 20:45
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Entro il prossimo 16 dicembre va pagata la seconda rata dell’imposta municipale sugli immobili. Il saldo va corrisposto a conguaglio di quanto versato a giugno, in acconto, applicando aliquote e detrazioni deliberate dagli enti locali per il 2021.
Gli obbligati al pagamento hanno infatti calcolato la prima rata in misura pari alla metà di quanto corrisposto per l’Imu nel 2020. Oltre alle aliquote deliberate dai Comuni i soggetti chiamati alla cassa dovranno tener conto delle diverse tipologie di agevolazioni introdotte come misure di contrasto alla pandemia. A quelle nazionali si uniscono le agevolazioni locali, naturalmente variabili da città a città.
Il riferimento è sempre il sito del Dip. delle Finanze che contiene le delibere ufficiali decise dai sindaci.
Obbligati al pagamento dell’Imu sono i soggetti che possiedono fabbricati, esclusa l’abitazione principale, a meno che non sia un castello, una villa signorile o un immobile di lusso. Parimenti obbligati i possessori di terreni agricoli ed aree fabbricabili.
Naturalmente, come è noto, non si paga l’Imu sulla prima casa, a patto che questa non rientri negli immobili di lusso classificati al catasto nelle categorie A/1, A/8 e A/9.
In merito al versamento dell’imposta municipale molti esoneri della prima rata hanno trovato conferma. Inoltre la legge di Bilancio 2021, ovvero la legge n. 178 del 30 dicembre 2020, e le leggi n. 69 e n. 106 entrambe del 2021 di conversione rispettivamente del decreto Sostegni e del decreto Sostegni-bis hanno introdotto diverse esenzioni dal versamento dell’Imu.
La legge di Bilancio 2021 ha esonerato dal pagamento della prima rata, scaduta lo scorso 16 giugno, gli immobili destinati al settore turistico, alberghiero, termale, fieristico, delle discoteche e sale da ballo. In un primo tempo l’esonero era circoscritto alle attività del turismo, successivamente un emendamento al decreto legge n. 69/2021 ne ha esteso l’esenzione agli immobili dei destinatari dei contributi a fondo perduto del decreto Sostegni che esercitano le attività di cui siano anche gestori.
Alle esenzioni parziali si affiancano i casi di esonero totale dell’Imu per l’intero 2021. Vi rientrano gli immobili destinati a cinema, teatri, concerti e spettacoli, a patto che i soggetti passivi siano anche gestori delle attività esercitate. L’esenzione per gli immobili che rientrano nella categoria catastale D/3 si estende anche all’anno 2022.
Non sono tenuti a passare in cassa il prossimo 16 dicembre neanche i proprietari degli immobili interessati dal blocco delle procedure di sfratto. Non devono pagare l’Imu, dunque, le persone fisiche proprietarie di immobili ad uso abitativo concessi in locazione che hanno ottenuto una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020, la cui esecuzione era sospesa fino al 30 giugno 2021, oppure dopo il 28 febbraio 2020 nel caso di esecuzione sospesa fino al 30 settembre 2021 o fino al 31 dicembre 2021.
Chi al 16 giugno ha corrisposto l’acconto ha la possibilità di presentare la domanda di rimborso al Comune.
La legge di Bilancio 2021 ha inoltre dimezzato l’imposta municipale dovuta dai pensionati esteri non residenti sull’unica unità immobiliare posseduta in Italia a patto che non sia locata o data in comodato d’uso. Possono beneficiare di questa misura coloro che abbiano maturato una pensione in paesi esteri in regime di convenzione internazionale con lo Stato italiano. L’intervento del legislatore ha modificato in senso restrittivo la misura prevista negli anni passati in cui era riconosciuta agli stessi beneficiari l’esenzione. Ora dovranno accontentarsi di un taglio della metà dell’Imu dovuta.
Sempre la legge di Bilancio 2021 ha prorogato, per tutto il 2021, l’esenzione dal pagamento dell’Imu per gli edifici colpiti dagli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia.
Per il biennio 2022-2023 il disegno di legge di bilancio ha previsto un contributo in denaro per pagare l’Imu a favore di artigiani e commercianti che operano nei piccoli borghi d’Italia. Si attendono, tuttavia, le regole attuative.
In merito all’imposta municipale unica (Imu) è utile ricordare che la legge n. 160/2019 ha abolito la Tasi e ha introdotto la nuova Imu senza cambiare le scadenze di versamento. Il pagamento del saldo, previsto appunto per il prossimo 16 dicembre, dovrà avvenire sulla base delle aliquote pubblicate dagli enti pubblici sul portale del Ministero dell’Economia entro il 28 ottobre 2021. Per il saldo, come già anticipato, in caso di aumento dei valori, sarà necessario pagare la quota aggiuntiva eventualmente dovuta a conguaglio.
I proprietari di immobili che non costituiscono ‘prima casa’ sono tenuti a corrispondere l’Imu la cui aliquota di base ammonta all’8,6 per mille. Le Amministrazioni comunali hanno la possibilità di aumentarla fino al 10,6 per mille. Anzi, tale aliquota può arrivare all’11,4 per mille con la maggiorazione Tasi pari allo 0,8 per mille. Possono applicare l’aliquota massima anche gli enti locali che non l’hanno ribadita nel 2021 ma a patto che sia stata confermata nel 2020.
Per ultimo è doveroso riferire dell’emendamento approvato al decreto legge fisco-lavoro che prevede, per i coniugi non separati con residenze distinte, la necessità di scegliere quale esentare. Questo, in quanto l’esenzione varrà solo per un immobile. La misura, tuttavia, entrerà in vigore con la conversione del decreto n. 146/2021. Dunque, non trova applicazione per il saldo di dicembre.
Ugo Cacaci