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Investimenti sostenibili 4.0: dal 18 ottobre le domande per le agevolazioni a favore di micro e PMI del Sud



12 settembre 2023 – Ora 18:30

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Investimenti sostenibili 4,0. Ammontano a 400 milioni di euro i fondi messi a disposizione dal ministero delle Imprese e del Made in Italy a favore di micro, piccole e medie imprese delle regioni del Sud. 

Le agevolazioni intendono incentivare gli investimenti imprenditoriali in tecnologie abilitanti tese a migliorare la capacità produttiva, a diversificare la produzione, a realizzare nuovi prodotti o a modificare i processi di produzione esistenti. 

In sede di valutazione delle domande sarà riconosciuto punteggio maggiore ai programmi che presentino sensibilità ai temi della sostenibilità ed efficienza energetica. 

Il decreto direttoriale 29 agosto 2023 ha definito i termini e le modalità di presentazione delle domande di ammissione al bando che vanno presentate esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica accessibile dal sito web di Invitalia, sezione ‘Investimenti sostenibili 4.0 – PN RIC 2021-2027’.

Le imprese del Mezzogiorno, interessate al bando, potranno presentare istanza a partire dal 18 ottobre. L’iter di presentazione si articola in due fasi: compilazione delle istanze per via telematica a partire dal 20 settembre 2023; invio della domanda dal 18 ottobre 2023. 

Gli incentivi saranno concessi nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato e potranno coprire fino al 75% delle spese ammissibili. 

Investimenti sostenibili 4.0 è una misura che prevede la concessione di agevolazioni a vantaggio di piccole e medie imprese che effettuano investimenti ad elevato contenuto tecnologico conformi ai vigenti principi di tutela ambientale. Utilizza le risorse del Programma Nazionale ‘Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale’ FERS 2021-2027-  

La misura incentiva gli investimenti innovativi e sostenibili di imprese che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali. Ci riferiamo a piccole e medie imprese, e a micro imprese in possesso di unità produttive localizzate nei territori delle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna. 

Le PMI e le micro imprese che intendono essere ammesse alle agevolazioni in parola devono dimostrare di essere ‘attive’ nel Registro delle imprese e di non essere in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali. Le stesse, inoltre, non devono essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve alcune deroghe previste per le microimprese e le imprese di piccola dimensione. Le attività economiche devono poi trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati nel Registro delle imprese. Sempre sul versante requisiti, oltre ad essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di edilizia e urbanistica, lavoro, prevenzione infortuni e con il versamento degli obblighi contributivi, le PMI e le micro non devono aver effettuato nei due anni antecedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento. 

L’erogazione di contributi è vincolata a programmi di investimento conformi alla tutela ambientale, coerenti con il piano Transizione 4.0 e, pertanto, caratterizzati da elevato contenuto tecnologico. L’ammontare di tali spese dovrà risultare preponderante rispetto ai costi complessivi del progetto. Priorità sarà riconosciuta ai piani che sposino gli obiettivi di sostenibilità propri dell’Unione europea e quelli tesi a favorire la transizione dell’impresa in un’ottica di economia circolare.

Gli investimenti devono essere diretti all’ampliamento della capacità di produzione funzionale tesa ad ottenere prodotti nuovi o al cambiamento dei processi di produzione dell’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva.

Le spese ammissibili non devono essere inferiori a 750.000,00 euro e non superiori a 5.000.000,00 euro e, comunque, al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi. 

Dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni al termine di ultimazione dei programmi non devono trascorrere più di diciotto mesi. Abbiamo già anticipato che sono previsti specifici criteri di valutazione per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità che consentono alle imprese proponenti di conseguire un punteggio aggiuntivo in sede di valutazione. Analoghe premialità interessano i progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici individuati dall’articolo 9 del regolamento Ue n. 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, ovvero per le PMI che abbiano aderito ad un sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto. 

Sono ammesse alle agevolazioni le attività manifatturiere e le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del dm. 15 maggio 2023. Accettabili le spese strettamente funzionali alla realizzazione di programmi d’investimento relativi all’acquisto di nuovi immobilizzazioni materiali e immateriali che riguardino: macchinari, impianti e attrezzature come pure opere murarie (nel limite del 40% dei costi ammissibili), programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo di macchinari e impianti. L’acquisizione di certificazioni ambientali è parimenti ammessa all’agevolazione. 

Le agevolazioni sono concesse ai sensi di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework e ai sensi di quanto stabilito dagli articoli 13 e 14 del Regolamento GBER, nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%.

Nel caso di micro imprese o di imprese di piccola dimensione, le agevolazioni sono concesse per il 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 25% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato. Per le imprese di media dimensione, invece, la concessione si articola per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.