La lotta al sommerso con rimborsi, premi e vincite. Il Piano Italia Cashless scatta il 1°dicembre 2020
Si chiama Piano Italia Cashless la strategia delineata dal Governo e voluta fortemente dal premier Conte per contrastare l’evasione fiscale e colmare il ritardo italiano sul fronte dell’e-payment. L’obiettivo è ambizioso ma non facile perché chiede agli italiani di cambiare abitudini e di passare dal contante alla moneta elettronica. Il piano, in realtà, è stato presentato già nel 2019 poi, per l’emergenza Covid-19, è stato congelato.
Nonostante la tradizionale predilezione per il contante cresce anche il Italia il volume dei pagamenti digitali e non solo tra i giovani. Effettuare acquisti senza utilizzare banconote o monete è più sicuro e più facile. Molti la definiscono già ‘Rivoluzione Cashless’ che consente di eseguire transazioni con la carta di credito, di debito, il bancomat o più semplicemente lo smartphone. L’ultima ricerca dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano conferma che le abitudini degli italiani stanno cambiando a favore del cashless. Solo nel 2018 è scesa dal 18 al 15% la percentuale di chi ha fatto acquisti esclusivamente in contanti. Nello stesso tempo è cresciuto enormemente o meglio dire è esploso l’utilizzo del mobile payment. Sul primo semestre 2019 le operazioni con smartphone in negozio sono aumentate dell’80% e con contactless del 17%. Contactless che dal prossimo 1°gennaio vedrà alzarsi da 25 a 50 euro il tetto d’acquisto per cui non sarà necessario digitare il Pin. A dare una spinta in questa direzione è anche l’emergenza epidemiologica da Covid-19 che induce gli italiani a scambiarsi sempre meno denaro contante per timore di banconote contaminate.
Il Piano Cashless scatterà dal prossimo 1°dicembre. La strategia è legata ad incentivi con il ‘cashback’ ossia con il rimborso parziale che servirà a contrastare il sommerso e ad avviare le premesse per ridurre le tasse. Il 10% degli acquisti effettuati con moneta elettronica su un massimale di spesa annua di 3mila euro verrà rimborsato. Dunque il beneficio massimo sarà di 300 euro. Bisognerà effettuare almeno 50 pagamenti a semestre con carta o bancomat per vedersi riconosciuto il premio. Le transazioni superiori a 150 euro saranno parzialmente neutralizzate: un acquisto da 200 euro, conterà sempre come un’operazione tracciata, ma contribuirà solo per 150 euro al totale dei 3mila annui.
L’obiettivo è quello di spingere i piccoli pagamenti tracciati, evitando di erogare il rimborso a chi fa poche grandi transazioni. L’accesso al cashback avverrà attraverso l’app ‘Io’. Sarà necessario registrare la propria carta di pagamento e associarla in questo modo al proprio codice fiscale. Inoltre indicando il proprio Iban sarà possibile ricevere il rimborso cioè il riaccredito in percentuale della spesa tracciata. Non sono previsti rimborsi, invece, per chi fa acquisti online vista la natura tracciata della transazione.
L’Esecutivo, già nella legge di Bilancio 2020, ha stanziato 3 miliardi di euro su questo progetto che oltre al cashback del 10% prevede anche un super cashback per i primi 100mila italiani che usano di più la carta elettronica. A contare, in questo caso, saranno il numero delle transazioni elettroniche in un anno e non la spesa totale. Il premio ammonta a 3mila euro.
Infine ci sarà la ‘lotteria degli scontrini’ con 50 milioni in premi. Il Garante della privacy, lo scorso 13 ottobre, ha dato il via libera alle estrazioni speciali della lotteria degli scontrini per chi paga con carta o bancomat in negozi, centri commerciali e supermercati. Si tratta di vincite aggiuntive in denaro che saranno calibrate su estrazioni annuali, mensili e settimanali. Le estrazioni ‘zerocontanti’ si affiancheranno a quelle tradizionali e premieranno sia i clienti che gli esercenti. Per i primi le vincite in denaro vanno da 25mila a 5 milioni di euro. Per i secondi, (le vincite), legate allo stesso biglietto, vanno da 5mila a 1 milione di euro. Naturalmente sarà necessario conservare lo scontrino fiscale degli acquisti effettuati con moneta elettronica ed essere in grado di rintracciare il pagamento sull’estratto conto dei movimenti delle carte. Le prime estrazioni mensili saranno effettuate giovedì 11 febbraio 2021 fra tutti i corrispettivi trasmessi e registrati al Sistema Lotteria dal 1° al 31 gennaio 2021. Per riscuotere la vincita occorrerà provare di essere in possesso dello scontrino fortunato. Svolta la verifica i premi saranno riconosciuti con bonifico o con assegno non trasferibile e andranno richiesti entro 90 giorni successivi alla comunicazione della vincita.
Chi vorrà partecipare alla lotteria degli scontrini dovrà registrarsi sul portale dedicato (www.lotteriadegliscontrini.gov.it) ed ottenere il codice lotteria sul proprio telefono da mostrare all’esercente ad ogni acquisto. Il codice lotteria sarà abbinato allo scontrino emesso. Per ogni euro speso l’acquirente otterrà un biglietto virtuale fino a un massimo di mille ticket virtuali per acquisti di importo pari o superiore a mille euro.Ogni corrispettivo partecipa a una estrazione giornaliera, una settimanale e una mensile. La prima estrazione è prevista per il 14 gennaio 2021.
È opportuno, tuttavia, riflettere sul ritardo, tutto italiano, rispetto alla diffusione della moneta elettronica. Se ci confrontiamo a livello internazionale scopriamo che per il terzo anno consecutivo l’Italia, nel 2020, figura tra i Paesi Ue che la utilizzano meno (23esimi su 28). Il divario è anche territoriale. La Lombardia, ad esempio, è prima nell’utilizzo della moneta elettronica con un punteggio di circa una volta e mezzo superiore rispetto alla Calabria, fanalino di coda. Analoga discrepanza si registra tra le città dove spicca Milano, ultima Catania.
Secondo un recente studio “The European House-Ambrosetti”, tra gli strumenti di pagamento disponibili più del 40% degli italiani preferirebbe le carte, a fronte di reali volumi di pagamento cashless pari soltanto a 12,9% delle transazioni. Siamo dunque positivamente predisposti verso questa modalità di pagamento, ma ci scontriamo con ostacoli ‘fastidiosi’ come i costi di utilizzo, la maggiore esposizione a possibili frodi e a difficoltà di accettazione da parte degli esercenti. Nell’ultimo anno un italiano su tre ha evidenziato questa difficoltà nonostante l’obbligo per gli esercenti di dotarsi di Pos. Sempre secondo il Gruppo professionale fondato nel 1965 l’aumento dei pagamenti tracciabili già in atto porterebbe allo Stato nel 2025 un maggior gettito annuo di 3,4 miliardi, destinato a salire a 4,5 con il Piano Italia Cashless.
a cura di Ugo Cacaci