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Nessuna rilevanza fiscale in Italia per gli importi corrisposti all’ente velistico associato al Coni



08 febbraio 2022 – Ore 19:00
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Non sono fiscalmente rilevanti in Italia gli importi erogati dall’ente nazionale che disciplina lo sviluppo dell’attività sportiva velica d’altura all’organismo internazionale che rilascia i certificati di rating a ciascuna imbarcazione.

È, in sintesi, il chiarimento che emerge dalla risposta a interpello n. 80 dell’8 febbraio 2022 fornito dall’Agenzia delle Entrate ad un ente dotato di personalità giuridica e privo di scopo di lucro che promuove e organizza l’attività velica agendo sotto l’egida del Coni.

Il soggetto istante disciplina l’attività della vela sportiva con l’impiego di imbarcazioni a chiglia fissa che partecipano a regate costiere o di lunga percorrenza. Queste imbarcazioni hanno caratteristiche molto diverse tra loro e, per gareggiare ad armi pari, è stato studiato un sistema di ‘compensi’ assegnati a ciascuna barca in base a diversi parametri quali la lunghezza, il peso, la superficie velica, l’altezza dell’albero ecc. al fine di attribuire a ciascuna un proprio rating, ovvero la classificazione.

A livello mondiale è l’Offshore Racing Congress Limited l’organismo che emana i certificati che attribuiscono il rating a ciascuna imbarcazione. Tale organismo non ha scopo di lucro e non è autorizzato a distribuire eventuali utili o avanzi di gestione agli associati.

L’istante precisa di essere associato al predetto organismo internazionale, come lo sono le altre organizzazioni sportive della vela degli altri Paesi.

Lo statuto dell’organismo prevede che l’assemblea degli associati stabilisca l’ammontare dei prelievi (levies) o di altre contribuzioni, annuali o di altro tipo, a carico degli associati con lo scopo di finanziare lo svolgimento delle attività da parte dell’organismo. Quest’ultimo, ogni anno, fissa l’ammontare dei prelievi (levies) da addebitare ai singoli associati nazionali per il rilascio dei predetti certificati.

Di fatto, l’organismo con sede a Londra addebita all’istante gli importi dovuti mediante l’emissione di una debit note in cui sono specificati gli importi senza Iva.

La scrivente chiedeva se gli importi pagati all’organismo estero per l’emissione dei certificati di rating alle imbarcazioni italiane fossero fiscalmente rilevanti in Italia e, di conseguenza, se in qualità di sostituto d’imposta, l’istante fosse tenuto ad applicare sulle predette erogazioni la ritenuta del 30% prevista dall’articolo 25, comma 4, del Dpr n. 600/1973.

L’Agenzia delle Entrate ha analizzato il quesito sottoposto. L’organismo estero, ovvero l’Offshore Racing Congress Limited rilascia i certificati di rating sulla base di un software di sua proprietà e addebita ai propri associati, tra cui il soggetto istante, gli importi dei certificati emessi in base all’ammontare stabilito annualmente in sede di assemblea degli associati. Come anticipato, l’addebito avviene mediante l’emissione periodica di una debit note.

Il software per l’emissione dei certificati non è nella disponibilità dell’istante né quest’ultimo ha alcuna possibilità di utilizzarlo. Spetta, dunque, solo all’organismo internazionale il compito di emanare i certificati che attribuiscono il rating a ciascuna imbarcazione, essendo la sola autorità, riconosciuta dalla World Sailing , deputata alla istituzione, gestione e amministrazione delle regole di misurazione per la definizione del rating delle imbarcazioni.

Come anticipato, dunque, gli importi erogati dall’istante all’organismo estero per il rilascio dei predetti certificati di rating non sono fiscalmente rilevanti ai sensi dell’articolo 23, comma 2, lettera c), del Tuir.

Ugo Cacaci

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