Il punto Fiscale

La lente sui principali temi del Fisco

Per contenere i prezzi arriva il ‘trimestre anti-inflazione’



8 ottobre 2023 – Ora 20:00

tempo di lettura: 04′ 00″

Al fine di contrastare la spinta inflazionistica e proteggere il potere di acquisto dei cittadini il Governo, in collaborazione con 23 associazioni della distribuzione e del commercio, ha varato il ‘trimestre anti-inflazione’. L’obiettivo è quello di contenere i prezzi di acquisto dei beni di prima necessità, alimentari e non, prodotti per l’infanzia e per la cura della persona. 

Decisiva è stata la collaborazione dei principali attori della filiera, dalle associazioni di distribuzione e commercio a quelle di produzione e trasformazione, dal settore cooperativo agroalimentare alle farmacie, all’industria, dal settore della produzione agricola, della trasformazione all’artigianato.  

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, promotore dell’iniziativa, è convinto che con il paniere a prezzi ridotti sarà possibile dare un colpo all’inflazione riducendola a livelli naturali. 

Negozi, ipermercati e supermercati che hanno deciso di aderire al progetto si impegnano ad offrire una gamma di prodotti a prezzi calmierati, in particolar modo quelli ad uso quotidiano facenti parte del ‘carrello della spesa’. Con questa espressione ci riferiamo ai beni alimentari, per la cura della casa e della persona; si tratta di articoli di prima necessità che pesano sui bilanci delle famiglie, soprattutto quelle più povere. La ‘promessa’ è quella di bloccare il prezzo durante il trimestre 1°ottobre – 31 dicembre 2023. 

L’impegno delle associazioni dell’industria alimentare e del largo consumo è quello di promuovere la partecipazione al trimestre anti-inflazione alle aziende associate ma sempre nel rispetto della libertà d’impresa. Ogni impresa aderente è infatti libera, in conformità alle proprie esigenze di mercato, di calmierare i prezzi con regole flessibili attraverso prezzi fissi oppure iniziative promozionali, iniziative su prodotti a marchio del distributore o carrelli a prezzo scontato. 

Come anticipato, il patto di Palazzo Chigi prevede totale libertà per le catene aderenti. Il carrello della spesa con prodotti calmierati di Coop, ad esempio, è costituito da 1.200 articoli. Quello di Carrefour da oltre 900, Conad da 600 e Despar da 300. A questi si sommano le promozioni speciali, come quelle legate alla social card ‘Dedicata a te’. 

L’iniziativa è partita lo scorso 1° ottobre e dalle prime osservazioni tra le corsie dei supermercati emerge che ad essere promossi sono soprattutto i prodotti a marchio proprio del distributore. Su questi articoli si concentrano le campagne promozionali in attesa di conoscere se i grandi marchi aderiranno o meno e in che modo al ‘carrello tricolore’. 

Le aziende della distribuzione insistono affinché l’industria faccia un analogo sforzo sui prezzi dei listini. In attesa si orientano per lo più verso ‘prezzi fissi’, ma ci sono anche altre promozioni come lo sconto del 10% sui prodotti a marchio e i carrelli a prezzo unico con offerte sul modello ‘30 prodotti a 30 euro’. 

Gli entusiasmi della compagine governativa sono in parte controbilanciati dallo scetticismo delle associazioni dei consumatori che parlano di ‘sceneggiata’, di ‘operazione di marketing e di facciata’ priva di impegni concreti e reali. Le stesse lamentano di non essere state coinvolte nel patto anti-inflazione; ora chiedono che un organismo indipendente monitori l’efficacia concreta dell’iniziativa come atto di trasparenza e indipendenza. Assoutenti è pronta a portare davanti ai giudici l’ostruzionismo dell’industria e sta valutando un esposto all’Antitrust per cartello. 

Le associazioni dei consumatori ritengono necessarie altre misure per contrastare il carovita a partire dalla riduzione dell’Iva sul gas. Tra le altre proposte, in vista anche della prossima manovra, un intervento sui mutui a tasso variabile per contenere il rialzo dei tassi della Bce con l’allungamento della durata dei rimborsi, e il sovraindebitamento per andare incontro ai soggetti insolventi che con un adeguato piano di rientro possono esdebitarsi. 

Gli esercizi che aderiscono alla campagna anti-inflazione sono riconoscibili attraverso un bollino che raffigura un carrello della spesa stilizzato, tricolore, con la scritta ‘trimestre anti-inflazione’.

Naturalmente tutti possono beneficiare dell’iniziativa, indipendentemente dall’Isee, dall’età e dalla fruizione di altre misure di sostegno all’inclusione. 

In merito agli acquisti online, tutto viene lasciato alla libertà degli esercenti che possono decidere di aderire all’iniziativa esponendo il bollino nel carrello online secondo le indicazioni fornite dalle associazioni di distribuzione aderenti o secondo le linee guida trasmesse alle associazioni che aderiscono. Le richieste di adesione delle aziende vanno inviate all’indirizzo anti-inflazione@pec.mise.gov.it.

Abbiamo già evidenziato ma forse è opportuno precisare che le imprese aderenti sono libere nella scelta dei prodotti da includere nella campagna, purché questi facciano parte dei beni di prima necessità, alimentari e non alimentari, di largo consumo, nonché i prodotti per l’infanzia e la cura della persona. Non esiste un elenco dettagliato dei prodotti oggetto dell’iniziativa. Questo fa sì che ogni soggetto aderente può scegliere liberamente gli articoli oggetto di promozione, purché abbiano le caratteristiche appena descritte. 

In un’apposita sezione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy i consumatori possono trovare i punti vendita aderenti all’iniziativa e i prodotti che beneficiano di prezzi calmierati. 

L’auspicio è che la campagna possa crescere e vedere aumentare le categorie e l’elenco dei soggetti coinvolti, solo così si potrà contrastare con efficacia la spinta inflazionistica e sostenere gli acquisti dei cittadini ed in particolare delle famiglie bisognose. Uno slogan di una famosa società della grande distribuzione organizzata recita: ‘Nessuno si salva da solo’.