Il punto Fiscale

La lente sui principali temi del Fisco

Per il bonus acqua potabile bassissimi rimborsi



Non arrivano buone notizie per i contribuenti che nel 2023 hanno acquistato sistemi di filtraggio e mineralizzazione dell’acqua potabile con l’intento di fruire del bonus acqua potabile. Le scarse risorse messe a disposizione, appena 1,5 milioni di euro, hanno comportato un taglio del credito d’imposta che dal 50% è sceso ad appena il 6,4%. Questo, per accontentare tutte le richieste.

24 marzo 2024 – Ora 10:30

tempo di lettura: 1′ 00″

Con il provvedimento del 22 marzo 2024 il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha stabilito la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare e per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.

Non sono buone notizie per coloro che nel 2023 hanno fatto queste spese  e che avrebbero voluto beneficiare del credito d’imposta nella misura del 50% come previsto dalla legge di Bilancio 2021. Ai fini del rispetto del limite di spesa stabilito un provvedimento delle Entrate ha disposto che l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile fosse pari al credito d’imposta indicato nella comunicazione validamente presentata moltiplicato per la percentuale resa nota con un ulteriore provvedimento sempre dell’Amministrazione finanziaria. Questa percentuale è ottenuta rapportando il limite di spesa previsto per ciascun periodo d’imposta all’ammontare complessivo del credito d’imposta risultante dalle comunicazioni validamente presentate. 

Il recente provvedimento delle Entrate ha disposto quindi che l’agevolazione sulla base delle spese effettuate nel 2023 non sarà del 50% ma solo del 6,4%. Questo per effetto delle scarse risorse messe a disposizione, appena 1,5 milioni di euro contro i 5 milioni degli anni passati. 

Poiché l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti arrivati tra il 1° e il 28 febbraio sono stati pari a 23.255.702 euro e, dunque, hanno superato le disponibilità, il bonus è stato ridotto. E per tutti.