Tax credit a favore dei titolari di impianti pubblicitari
11 febbraio 2022 – Ore 19:20
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L’articolo 67-bis del decreto legge n. 73/2021 (Sostegni-bis) ha introdotto un credito d’imposta, nel limite di spesa di 20 milioni di euro, a favore dei titolari di impianti pubblicitari privati che hanno corrisposto il canone patrimoniale dovuto per il 2021 per l’affissione di manifesti commerciali e installazioni pubblicitarie di natura commerciale in aree pubbliche o aperte al pubblico.
Il tax credit ha l’obiettivo di favorire la ripresa del mercato pubblicitario, considerate le pesanti ripercussioni economiche legate alla pandemia da Covid-19.
Il contributo a fondo perduto spetta nella misura del 100% del contributo già riconosciuto ai sensi dell’articolo 1 del decreto legge Sostegni ed è corrisposto dall’Agenzia delle Entrate mediante accreditamento sul conto corrente presso il quale è stato erogato il precedente bonus. In alternativa, viene riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, qualora il contribuente abbia fatto questa opzione per il precedente sostegno.
L’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento del 29 ottobre 2021, ha definito le modalità attuative delle disposizioni di cui all’articolo 67 del decreto legge n. 73/2021, per la fruizione dell’agevolazione in favore dei soggetti privati titolari di impianti pubblicitari destinati all’affissione di manifesti e installazione pubblicitarie, anche attraverso pannelli luminosi o proiezioni di immagini, in ogni caso diverse dalle insegne di esercizio.
Il bonus, utilizzabile esclusivamente in compensazione, potrà essere richiesto dal 10 febbraio al 10 marzo 2022. Attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate gli interessati dovranno comunicare l’importo versato lo scorso anno. Questo, in quanto il tax credit viene riconosciuto in misura proporzionale al canone corrisposto nel 2021 per la diffusione di messaggi pubblicitari.
L’Amministrazione finanziaria ha messo a disposizione il modello con le relative istruzioni per la compilazione della comunicazione relativa al canone unico patrimoniale versato lo scorso anno, da trasformare in credito d’imposta.
Con la circolare n. 1/E del 7 gennaio 2022 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le modalità di fruizione del credito d’imposta per il pagamento del canone patrimoniale dovuto per la diffusione di messaggi pubblicitari.
Il titolare dell’autorizzazione o della concessione, il soggetto che effettua l’occupazione o la diffusione dei messaggi pubblicitari è tenuto a corrispondere il canone unico patrimoniale che ha sostituito la Tosap, la Cosap, il canone per l’installazione dei mezzi pubblicitari e l’imposta comunale sulle pubblicità nonché il diritto sulle pubbliche affissioni. Presupposto del canone sono l’occupazione delle aree appartenenti al demanio o al patrimonio degli enti e la diffusione di messaggi pubblicitari mediante impianti installati su dette aree.
Abbiamo già chiarito che il tax credit è previsto a favore dei titolari degli impianti pubblicitari privati o concessi a soggetti privati, destinati all’affissione di manifesti e ad analoghe installazioni pubblicitarie di natura commerciale. Come anticipato il beneficio viene attribuito in misura proporzionale all’importo dovuto a titolo di canone versato nel 2021 per un ammontare corrispondente alla somma corrisposta per un periodo non superiore a sei mesi. Se il versamento è stato effettuato per un periodo maggiore, il canone andrà riparametrato in questo modo:
- Se il canone versato è inferiore a sei mesi dell’anno 2021, si terrà in considerazione l’intero importo corrisposto;
- Se il canone versato è superiore a sei mesi dell’anno 2021, si dovrà dividere l’importo pari al canone corrisposto per i mesi di versamento e moltiplicare il risultato ottenuto per 6;
- Se il canone è versato per l’intero anno 2021 andrà diviso per 12 e moltiplicato per 6.
I soggetti in possesso dei requisiti hanno dunque tempo, fino al prossimo 10 marzo, per comunicare l’importo versato lo scorso anno, utilizzando i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. L’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile è pari all’importo versato a titolo di canone nel 2021 moltiplicato per la percentuale che l’Agenzia delle Entrate comunicherà entro il 21 marzo 2022. Detta percentuale si ottiene rapportando il limite complessivo di spesa, pari a 20 milioni di euro, all’ammontare complessivo degli importi dovuti per lo scorso anno. Naturalmente se l’ammontare complessivo risulta inferiore al limite di spesa, la percentuale è pari al 100%.
Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta va considerato solo l’importo versato a titolo di canone escludendo quello eventualmente dovuto per interessi e sanzioni in caso di tardivo pagamento.
Dal giorno lavorativo successivo a quello di pubblicazione della percentuale, il credito d’imposta sarà utilizzabile dai beneficiari, esclusivamente in compensazione.
L’agevolazione si applica nel rispetto del limite ‘de minimis’ previsto dalla disciplina Ue.
Ugo Cacaci