Il punto Fiscale

La lente sui principali temi del Fisco

Via libera al Decreto legge Ristori-bis con gli aiuti alle imprese



Il Consiglio dei ministri, la scorsa notte, intorno alle 02:15, ha approvato il decreto legge Ristori-bis per sostenere le attività economiche maggiormente colpite dalle ristrettezze decise come misure di contenimento e contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19.
Il provvedimento dovrebbe prevedere stanziamenti per 2,5 miliardi di euro con un meccanismo di rimborsi che, tuttavia, si annuncia complicato. Da una parte i contributi a fondo perduto saranno estesi ai settori colpiti dalle nuove misure contenute nell’ultimo Dpcm del 3 novembre. Pensiamo, ad esempio, ai centri commerciali costretti a rimanere chiusi nei week-end. Dall’altro il decreto contiene integrazioni agli indennizzi per le attività già beneficiarie di ristori, come bar e ristoranti costretti a chiudere alle 18:00 ma che dovranno abbassare totalmente le saracinesche se ubicati nella zona rossa.

Per l’erogazione dei contributi a fondo perduto l’Esecutivo utilizzerà l’impianto già previsto, con versamenti automatici e parametrati ai ristori ricevuti per coloro che in primavera hanno beneficiato dell’agognato sostegno. Tempi più lunghi, invece, per i nuovi beneficiari costretti a presentare domanda mediante l’applicativo web dell’Agenzia delle Entrate.
Il decreto amplia in due nuovi allegati l’elenco dei codici Ateco interessati dai contributi a fondo perduto includendo le attività fermate dall’ultimo Dpcm.

Il Governo ha previsto anche l’istituzione di un fondo da 400 milioni di euro per compensare le attività delle Regioni che potrebbero venire interessate da future misure restrittive. Di fatto si tratta di un fondo ‘a chiamata’ che dovrebbe erogare contributi a fondo perduto in base alle evoluzioni delle misure anti Covid prese a livello territoriale e alle conseguenti chiusure. Il provvedimento serve ad evitare di dover ricorrere al decreto legge ad ogni ‘cambio di fascia’ delle Regioni. A tal fine è opportuno ricordare che il Dpcm del 3 novembre, in vigore da ieri, ha diviso il territorio nazionale in tre zone: gialla, arancione e rossa alla luce di 21 parametri diversi analizzati dal Comitato tecnico scientifico e sentito l’Istituto superiore della Sanità. Questi parametri tengono conto della diffusione del contagio nelle singole regioni ma anche della capacità di resilienza delle strutture sanitarie e la presenza di adeguati posti letto di terapia intensiva. L’aggiornamento dei dati è settimanale ma qualora venissero confermati dopo 14 giorni questi potrebbero determinare il cambio di colore e imporre un’estensione alle necessità di aiuto, con coperture da prevedere in anticipo.

Tornando alle misure del Ristori-bis diamo spazio ora a quelle di carattere fiscale. I lavoratori autonomi soggetti agli Isa operanti nelle regioni ‘rosse’ e ‘arancioni’ vedono slittare i pagamenti del secondo acconto Ires e Irap di novembre al 30 aprile 2021; questa misura era stata riservata dal decreto ‘Agosto’ solo a coloro che avessero subito una perdita di almeno un terzo del fatturato nel primo semestre dell’anno. Sempre sul versante tasse viene previsto lo stop al pagamento delle scadenze di novembre su Iva, ritenute e addizionali regionali e comunali all’Irpef per le attività sospese in tutto il territorio nazionale oppure nelle regioni ‘rosse’ e ‘arancioni’ previste dal Dpcm dello scorso 3 novembre. Il pagamento di queste misure sospese dovrà avvenire entro il 16 marzo in unica soluzione o in quattro rate mensili di pari importo a partire da quella data. Nella sospensione che riguarda tutti i ‘termini che scadono a novembre 2020’ dovrebbe rientrare anche la rata di questo mese dei pagamenti di ritenute ed Iva interrotti da marzo a maggio e riavviati lo scorso 16 settembre. Alle attività sospese, in quanto operanti nelle Regioni caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto, viene cancellato il saldo Imu previsto per il 16 dicembre prossimo e il versamento dei contributi per i mesi di novembre e dicembre e, per il solo mese di novembre, agli esercizi ubicati nelle zone gialle. Resta confermata, almeno finora, la Tari che dovrà essere corrisposta anche da chi ha dovuto chiudere.

Ai 53 codici Ateco destinatari dei contributi a fondo perduto del decreto Ristori si aggiungono altre 19 categorie che avevano lamentato la loro esclusione. Una nuova tabella Ateco, aggiornata, sarà così allegata al decreto Ristori-bis. Avranno diritto a contributi a fondo perduto tra il 100 e il 200%. Bus turistici, trasporti lagunari, lavanderie industriali, produttori di fuochi pirotecnici, negozi di bomboniere, fotoreporter e traduttori usufruiranno di contributi al 100% che salgono al 200% per guide alpine, biblioteche, musei, orti botanici e zoo. Previsto, inoltre, un ristoro al 50% di quanto già avuto in estate per rosticcerie, pizzerie al dettaglio e internet point.

Le attività economiche operanti nelle zone ‘rosse’ e, pertanto, costrette a chiudere vedranno raddoppiati i contributi a fondo perduto. Sale, infatti, dal 150% al 200% il ristoro a favore di bar, pasticcerie e gelaterie ubicate nelle zone ‘rosse’ o ‘arancioni’. Tra le nuove categorie beneficiarie trovano posto gli ambulanti, gli estetisti, i tatuatori, le agenzie matrimoniali, chi fa servizi per gli animali (canili, dogsitter, toelettatori) negozi di abbigliamento, di elettrodomestici e sexy shop.
Per aiutare le famiglie delle zone ‘rosse’ con i figli frequentanti la seconda e terza media, in d.a.d. (didattica a distanza), previsti congedi retribuiti al 50% e bonus baby sitter da 1.000 euro. Il congedo potrà essere richiesto se non è possibile il lavoro agile per l’intero periodo di chiusura della scuola. Potranno farne domanda anche le famiglie con disabili in caso di chiusura della scuola o dei centri diurni, indipendentemente dall’età dei figli. I lavoratori autonomi, iscritti alla gestione separata, potranno invece richiedere il bonus baby-sitter che, tuttavia sarà negato in caso di prestazioni di familiari (nonni, zii ecc.). La misura è incompatibile con il bonus asili nido.

Nel decreto trova posto anche la replica del tax credit sugli affitti commerciali che è pari al 50% per i canoni sugli immobili diversi dall’uso abitativo e del 30% per gli affitti aziendali. Vale per i mesi di ottobre, novembre e dicembre e può essere anche ceduto al proprietario dell’immobile in una sorta di ‘sconto-affitti’. Per le imprese delle zone ‘rossa’ e ‘arancione’ questo credito d’imposta sale al 60%.

Prorogato al 15 novembre il termine per la richiesta della cassa integrazione ‘Covid-19’ e per la trasmissione dei dati necessari per il pagamento o per il saldo che, in applicazione della disciplina ordinaria, di collocano nel mese di settembre.

Estesa anche al mese di dicembre la totale decontribuzione prevista dal primo decreto Ristori (Dl n. 137/2020) a favore delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura comprese le aziende produttrici di vino e di birra.

Sul versante giustizia, oltre a prevedere lo slittamento di altri sei mesi per l’avvio della class action, il decreto prevede misure urgenti per la decisione dei giudizi penali di appello senza la necessaria presenza del pm o degli avvocati difensori. Vengono sospesi, poi, i termini utili ai fini del computo della prescrizione, nonché dei termini di custodia cautelare nei procedimenti penali nel periodo dell’emergenza epidemiologica.

Per sostenere il Terzo settore il decreto legge Ristori-bis ha previsto l’istituzione presso il ministero del Lavoro di un fondo che servirà a finanziare interventi a favore delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni di promozione sociale e di organizzazioni non lucrative di utilità sociale che non rientrano tra i beneficiari del contributo a fondo perduto.

Il decreto Ristori-bis rafforza inoltre gli obblighi di pubblicità e trasparenza in relazione al monitoraggio e all’elaborazione dei dati epidemiologici rilevanti per la classificazione delle aree del Paese destinatarie delle varie misure di contenimento. Sarà cura del ministero della Salute pubblicare sul proprio sito internet questi dati aggiornandoli periodicamente.

a cura di Ugo Cacaci